(
...segue da qui)
Proprio mentre stavo per pubblicare questo post, ho letto la notizia dell'ultima ora del ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa esattamente 3 mesi fa (il 26 novembre) e poco più grande di mia figlia. Un pugno nello stomaco. Invito a rivolgere una preghiera di amore a Yara e tutte le anime del mondo strappate prematuramente alla vita terrena e all'affetto di chi le ama.
LETTERA APERTA AL MONDO
Appello universale per il supporto delle nuove Scienze e Tecnologie energetiche
Dott. Eugene F. Mallove*, presidente di New Energy Foundation e direttore della rivista Infinte Energy.
*[ndr il dr Eugene Mallove è stato assassinato da ignoti, a bastonate, la notte del 14 maggio 2004]
A
tutte le persone del mondo che sono curiose e di mente aperta, dotate
di buona volontà, di capacità di giudizio e di immaginazione. A
scienziati e ingegneri, filantropi, ambientalisti, studiosi di energia,
investitori in alta tecnologia, professionisti della sanità,
giornalisti, artisti, scrittori, finanzieri, gente dello spettacolo e
leader politici. Che siate conservatori, progressisti, democratici,
repubblicani, libertari o anarchici, che siate agnostici, buddisti,
cristiani, ebrei, indù, musulmani, atei, o di qualunque altro credo
spirituale, questo messaggio è diretto a tutte le persone di buona
volontà come voi.
Caro amico:
Inizio con alcune
riflessioni di uomini saggi, che possano fare da sfondo a questo
accorato appello perché tu prenda in considerazione e sostenga la
ricerca e lo sviluppo di forme di energia radicalmente nuove. Si tratta
di fonti energetiche in grado di capovolgere il mondo dalla testa ai
piedi, e di segnare l’alba di un nuovo giorno glorioso per la nostra
civiltà.
“L’eccezione mette alla prova la regola”. Oppure, detto in un altro modo: “L’eccezione dimostra che la regola è sbagliata”.
Se esiste una eccezione ad una regola qualunque, e questa può essere
dimostrata e osservata, quella regola è sbagliata. - Richard P. Feynman
(1963), Premio Nobel per la Fisica 1965.
Il progresso della
fisica è a-sistematico. Questo significa che la fisica a volte si
inoltra verso nuovi territori senza aver sufficientemente consolidato
quelli su cui già si trova. Presume a volte troppo facilmente che certi
risultati siano confermati, e basa su di essi il proprio progresso,
esponendosi così al rischio di dover fare in futuro una retromarcia
ancora più vistosa. Questo fenomeno diventa evidente in una materia il
cui sviluppo dei concetti fondamentali avviene spesso in modo lento. Le
nuove generazioni compaiono all’orizzonte prima che il concetto si sia
consolidato, e presumono - con il tipico entusiasmo a-critico della
gioventù – che tutto ciò che gli viene insegnato a scuola sia oro
colato, mentre dimenticano i dubbi e le incertezze dei loro
predecessori, nella fretta di trasformare i concetti in applicazioni
utili ad ottenere nuovi trionfi. Ogni nuovo giovane fisico corre il
rischio di dimenticare i dubbi del passato e le incertezze del presente,
e di accettare con mente a-critica i concetti al livello di sviluppo in
cui li ha trovati. - Percy W. Bridgman (1961), Premio Nobel per la
Fisica 1946.
Il Nobel americano per la Fisica 1988, Leon M.
Lederman, non è certo un propositore della ricerca di forme radicalmente
nuove di energia. Lo si potrebbe definire uno “scettico patologico”, in
base ad almeno una sua opinione, espressa in The God Particle (1993,
p.122). Nonostante questo, egli sente in qualche modo che potremmo
essere alle soglie di una rivoluzione della fisica. Di recente ha
dichiarato: “Lo si sente nell’aria… il senso di una rivoluzione imminente è molto forte”.
(New York Times, 11 novembre 2003, p.D12). Lederman non ha idea di
quanto sia accurata la sua affermazione, ma non lo è certo per motivi
che sarebbe disposto ad accettare facilmente.
Forse Lederman si
riferisce a certi argomenti esoterici di fisica accademica, come la
“Teoria delle stringhe“, oppure “l’oscura energia cosmica”, ma non certo
a tecnologie pratiche basate su una fisica radicalmente nuova. Poiché
soffre dei problemi intellettuali sopra descritti dal Nobel P. W.
Bridgman, Lederman non ha mai preso in considerazione l’enorme quantità
di ricerca che certamente rivoluzionerà le fondamenta della fisica, e ci
darà il controllo di nuove e fantastiche forme di energia.
Peggio
per Lederman, e peggio per tutti noi, visto che non ha voluto
interessarsi di queste cose. Ci sarebbe certo tornato utile il supporto
di gente come Lederman, se solo volesse tornare con i piedi per terra ed
esaminare a mente aperta la validità dei dati sperimentali che oggi
mettono in pericolo le loro beneamate teorie.
In un articolo di
“Science” del 1 novembre 2002, 18 esperti riferiscono di aver esaminato
tutte le alternative disponibili oggi ai combustibili fossili, trovando
che tutte hanno “severe deficienze“ nella loro capacità di affrontare i
problemi ambientali, e nel rappresentare adeguate soluzioni al crescente
bisogno di energia del pianeta.
Il professore di Fisica Martin
Hoffert, leader di quel gruppo di ricerca, ha dichiarato alla stampa che
gli Stati Uniti dovrebbero implementare un programma urgente di ricerca
energetica, come il progetto Manhattan della bomba atomica o le
missioni lunari Apollo. Secondo il New York Times (4 novembre 2003, D1),
Hoffert ha dichiarato che “ci vorrebbero forse sei o sette progetti
colossali che operano simultaneamente ... [e che] dovremmo prepararci ad
investire diverse centinaia di miliardi di dollari nei prossimi
dieci-quindici anni”.
Ebbene, io ho qualcosa da dire a
questi esperti: le soluzioni ai nostri problemi energetici sono a
portata di mano, e sicuramente richiedono ricerca e investimenti
iniziali, ma non certo i miliardi di dollari a cui questi “esperti”
dell’establishment sono abituati dalla generosità del nostro governo. Al
massimo saranno necessarie alcune decine di milioni di dollari, per
creare dei robusti prototipi di generatori di energia elettrica basati
su nuove scoperte in fisica energetica che già sono avvenute.
Questo
è in sintesi lo scopo del presente appello: fare crescere la
consapevolezza e gli investimenti per queste fonti energetiche
radicalmente alternative.
Alla domanda se è possibile che la
scienza moderna abbia sottovalutato o ignorato importanti scoperte
scientifiche che, se trasformate in tecnologie rivoluzionarie,
risolverebbero praticamente ogni aspetto della nostra civiltà, io
rispondo di sì.
Non starò ad elencare i mille orrori e
problemi di questo mondo che potrebbero essere ridotti o eliminati con
una abbondante, sicura, pulita e radicalmente nuova forma di energia, se
venisse utilizzata in tecnologie di grande diffusione. Questi problemi
li conoscete già. Vorrei invece parlarvi dell’importante percorso verso
la risoluzione di molti di questi problemi, che possiamo tutti
intraprendere adesso, ma dei quali avete probabilmente sentito parlare
molto poco. O forse avrete pensato che questo percorso non esista del
tutto. Io vi posso garantire che esiste, e che ormai migliaia di
ricercatori sono su quella strada. Hanno già percorso troppo cammino su
quel sentiero poco battuto senza un supporto adeguato, ed io lo so bene
poiché sono uno di loro.
Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto
i nostri obiettivi, ma grazie ad una meticolosa ricerca scientifica, a
enormi sacrifici, e all’instancabile lavoro contro una feroce
opposizione, questi obiettivi sono ora molto più vicini alla loro
realizzazione. E la strada maestra, in senso scientifico, è ormai
tracciata. Ora abbiamo bisogno del vostro supporto, per procedere e
raggiungere la nostra destinazione comune: un mondo con abbondante,
pulita e sicura energia da fonti che non siano sotto un controllo
geo-politico centralizzato.
Per favore date ascolto a questo
appello. Certamente non vi chiedo di credermi sulla parola, ma vi invito
a leggere, valutare, studiare o rivedere la raccolta di materiali
indicati. Dopo averli esaminati, mi auguro, sentirete il bisogno di
agire. Se vi resteranno domande sulle nostre affermazioni che ancora non
hanno risposta, io ed i miei colleghi siamo a vostra disposizione per
rispondere con fatti tangibili, e non con un gesto della mano.
Chi
sono io per chiedervi qualcosa per conto di altri, che possa essere la
vostra attenzione per pochi istanti, oppure il vostro supporto
finanziario e morale? Sono uno scienziato e un ingegnere, con due lauree
in ingegneria al MIT (1969, 1970), e una cattedra alla School of Public
Health dell’Università di Harvard (1975). Ho lavorato tutta la vita
come uno scienziato impegnato, nonostante i miei galloni da ingegnere.
Mi sono sempre sforzato di capire come funzioni l’universo, e questo
lavoro rappresenta per me una avventura stimolante, difficile e
infinita, nonostante tutti quelli che erroneamente sostengono che
“stiamo avvicinandoci alla fine della scienza“, oppure alla “teoria
finale del tutto“.
Oltre al mio lavoro di ricerca
sovvenzionato dal governo al MIT e ad Harward, e in seguito da
corporazioni private, ho anche allargato i miei orizzonti scrivendo di
scienza come autore e come giornalista. Articoli miei e su di me sono
comparsi su pubblicazioni come il MIT Technology Review, la sezione
“Outlook” del Sunday Washington Post, il New York Times, Popular
Science, Analog, TWA Ambassador Magazine, Wired, e il New Hampshire
Magazine. Ho partecipato a diversi programmi radiofonici nazionali, e
per un certo periodo, nella metà degli anni ’80, sono orgoglioso di aver
condotto un regolare programma di scienza e tecnologia per The Voice of America.
Se
vi parlo di me non è certo per vantarmi, ma per comunicarvi qualcosa
della mia esperienza, della mia sincerità e della mia integrità. Ho
scritto tre libri scientifici di successo, rivolti ad un pubblico
generico: “L’universo in accelerazione: evoluzione cosmica e destino
umano”, “Manuale del volo cosmico: guida pionieristica del viaggio
interstellare”, e “Fuoco dal ghiaccio: alla ricerca della verità nella
diatriba sulla Fusione Fredda”. [1].
Il premio Nobel 1965 per la Fisica, Julian Schwinger, ha sostenuto il mio libro “Fuoco dal ghiaccio” con queste parole: "Eugene
Mallove ci ha fornito una disperatamente necessaria ed accessibile
visione sulla diatriba della Fusione Fredda. Spazzando via preconcetti
testardamente radicati, mette a nudo la verità implicita con una
provocante serie di esperimenti“. Sono particolarmente orgoglioso di
questo mio ultimo libro, perché ha dato il via ad una ricerca che mi ha
portato non solo a scoprire travolgenti nuove verità sulle nuove forme
di energia accessibili in natura, ma - ancora più importante per me e
per voi - mi ha rivelato questa stupefacente verità sulla moderna
scienza “ufficiale“: la scienza ufficiale non è realmente intenzionata
ad espandere la conoscenza scientifica, soprattutto quando vengono messi
in pericolo dogmi e teorie scientifiche veramente fondamentali.
Ecco
cosa ha risposto un famoso professore di scienze nucleari del MIT alla
mia richiesta del 1991 di esaminare le relazioni di due scienziati
innovatori, sui loro rivoluzionari esperimenti in reazioni nucleari a
bassa energia (dette anche “Fusione Fredda“). Uno degli scienziati aveva
34 anni di esperienza come ricercatore al Los Alamos National
Laboratory (LANL), l’altro era il direttore della ricerca al Bhabha
Atomic Research Center in India (BARC): “Ho 50 anni di esperienza in
fisica nucleare, e so cosa sia possibile e cosa no. Non prenderò più in
considerazione nuovi dati. Sono tutte stupidaggini.” - Prof. Herman Feshbach, maggio 1991, al telefono con Eugene Mallove.
Spero
sia evidente come l’infelice reazione del Prof. Feshbach fosse
sostanzialmente antiscientifica. Mi ricorda le autorità della chiesa, ai
tempi di Galileo, che si rifiutavano di guardare la Luna o Giove nel
suo telescopio, perché “sapevano“ che non si sarebbe potuto vedere nulla
di nuovo. Ebbene sì, molti scienziati moderni sono impregnati di
preconcetti deleteri, e sono diventati nei lunghi anni dei semplici
“tecnici della scienza”, oltre che i guardiani di quello che equivale ad
un pernicioso “Sacro Testamento”. Non venite a disturbarci con i vostri
dati empirici, la nostra teoria è più che sufficiente per stabilire
cosa sia possibile e cosa no!
Se per caso siete fra coloro che
pensano che “va tutto bene in casa della scienza“, e che possiamo
contare sulla “scienza ufficiale” perché si mantenga sempre alla ricerca
della verità, persino su argomenti di fondamentale importanza che
riguardano il benessere di tutta l’umanità, vi state sbagliando di
grosso, e io potrei dimostrarvelo con una voluminosa documentazione. Se
volete sapere che cosa è successo in una sola istituzione, il MIT,
quando un nuovo paradigma mise a rischio il ben avviato programma di
ricerca sulla fusione calda, insieme a certi interessi intellettuali
come quelli che il Prof. Feshbach difendeva così vigorosamente, leggete
il mio rapporto di 55 pagine su questa tragedia monumentale a www.infinite-energy.com.
Ma
inizialmente vi invito a riflettere in senso più ampio sulla storia
della scienza, che è perennemente costellata da balzi rivoluzionari e da
cambiamenti di paradigma. Questi spesso sono avvenuti contro una forte
opposizione, con i dati rivoluzionari che urlavano in faccia ad una
generazione di scienziati che non voleva accettarli. Leggete questo
appello con attenzione, e poi decidete chi sia a dire la verità e chi
sia a difendere le menzogne sulle nuove rivoluzionarie possibilità per
la scienza e per la civiltà.
Da quasi nove anni dirigo Infinite Energy, la rivista scientifica sulle nuove energie e tecnologie. Per quanto di circolazione ridotta, Infinite Energy
è distribuita in circa 40 paesi nel mondo, oltre ad essere presente
nelle edicole di Stati Uniti e Canada. Il mio amico e collega, Sir
Arthur C. Clarke, ha supportato sia con parole che con contributi alcuni
dei nostri sforzi sulle nuove energie. La ricerca a cui si è dedicata Infinite Energy
suggerisce che vi siano almeno tre categorie fondamentali di fonti
energetiche radicalmente nuove, a cui la civiltà sta per poter accedere,
per poi incanalarle in tecnologie di uso pratico. Queste sono le forme
di energia completamente nuove per le quali viene lanciato questo
appello. “Nuova Energia” è il termine che noi usiamo per le fonti
energetiche che attualmente non sono riconosciute come accessibili
dall’“establishment scientifico”, ma per le quali esiste ormai una
abbondante quantità di prove convincenti. A nostro parere le tre
categorie fondamentali sono:
Categoria
1. Nuova fisica dell’idrogeno, detta anche Fusione Fredda, o più
genericamente “reazioni nucleari a bassa energia”, o LENR, fisica
dell’idrino, ed altre fonti energetiche basate sull’acqua.
Questa energia non sarebbe inquinante, non provocherebbe
radiazioni pericolose, ed avrebbe in realtà un costo del combustibile
pari a zero. Un solo chilometro cubo di acqua marina fornirebbe
l’energia equivalente a tutte le riserve petrolifere conosciute oggi
sulla terra.
In seguito ad una speciale richiesta da parte di
Sir Arthur C. Clarke, la Casa Bianca mi ha incaricato, nel febbraio
2000, di preparare un memorandum tecnico sull’argomento. Questo
memorandum, di 8.500 parole, è intitolato “La strana nascita dell’era
del combustibile ad acqua“, ed è stato presentato prima
all’amministrazione Clinton, e poi alla amministrazione Bush.
Attualmente è pubblicato su www.infinite-energy.com.
Il memorandum invita ad una analisi delle sostanziali prove - in
particolare le abbondanti prove raccolte negli ultimi 14 anni dai
laboratori federali americani - su questa categoria di anomala nuova
fisica energetica. Sfortunatamente, al di là di un educato
ringraziamento, nessuna azione concreta è stata intrapresa da alcuna
delle due amministrazioni.
La decima Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (ICCF10) ha avuto luogo vicino e presso il MIT, nell’agosto 2003.
Pubbliche
dimostrazioni di produzione di energia in eccesso in celle
elettrolitiche sono di fatto avvenute nel Reparto di Ingegneria
Elettrica e Scienza dei Computer del MIT. Il redattore scientifico del
Wall Street Journal, Sharon Begley, che era presente al ICCF10, il 5
settembre 2003 ha scritto un ottimo articolo sul WSJ, intitolato "La
fusione fredda non è morta, sta agonizzando per la disattenzione della
scienza".
Fra le altre sorprendenti novità tecniche del ICCF10
c’è stata la presentazione di una ben finanziata corporation israeliana,
la Energetics Technology, che sembra aver compiuto passi da
gigante nel superare alcuni dei problemi che riguardano il fenomeno
delle reazioni nucleari a bassa energia [“Fusione Fredda”, n.d.t.]. Non è
forse ora di sottoporre i dati sperimentali di questo importante lavoro
scientifico ad una commissione libera da pregiudizi, diversamente da
quanto accadde nel 1989, quando un gruppo ostile manipolò in modo
ingiustificabile i risultati dei propri esperimenti? Perché i vari
politici che sono stati informati di questi progressi non fanno nulla in
proposito? Temono forse la classica etichettatura negativa da parte
dell’establishment scientifico?
Categoria 2. Energia dal vuoto,
Energia Punto Zero, ZPE, energia dell'etere, o energia dello spazio.
Tutte queste definizioni riguardano le enormi fonti energetiche dello
stato di vuoto. Informazioni su questo estremamente radicale e
innovatore tipo di fisica e di ricerca tecnologica si trovano sui siti
www.aetherometry.com,
www.energyscience.co.uk,
www.aethera.org.
A metà degli anni ’90 i dottori Paolo e Alexandra Correas, di Toronto,
hanno brevettato uno stupefacente strumento tecnologico, un reattore
chiamato
Pulsed Abnormal Glow Discharge (PAGDTM). Nelle sue diverse configurazioni, è già in grado di produrre energia meccanica, termica ed elettrica a livello di Kilowatt.
Un video Quicktime di uno di questi strumenti, funzionante nel 2003, si trova su
www.aetherometry.com/cat-abrimedia.html. Un test positivo del PAGD, condotto da un gruppo indipendente, che comprendeva le
Israel Aircraft Industries (IAI) e la
Ontario Hydro,
non ha purtroppo portato ad accordi commerciali per lo sviluppo
ulteriore di questa meraviglia scientifica, che è stata meticolosamente
documentata nei tre stati che hanno concesso ai Correas il brevetto.
I
Correas e il Dr. Harold Aspden, ex-direttore dell’ufficio brevetti
della IBM in Europa (dal 1963 al 1983), hanno fornito convincenti
spiegazioni teoriche, basate su esperimenti concreti su una varietà di
fenomeni fondamentali, che permettono di comprendere come questa
impensabile energia dallo stato di vuoto possa essere estratta con il
reattore PADG. La possibilità di vedere nell’arco di soli due o tre anni
dei generatori autosufficienti, che producano energia a livello di
molti Kilowatt, sembra dipendere solamente dalla capacità di ottenere un
finanziamento relativamente limitato per lo sviluppo scientifico-
ingegneristico, nell’ordine di alcune decine di milioni di dollari.
Categoria
3. Energia ambientale, ovvero energia termica sensibile (in particolare
l’energia da movimento molecolare), attraverso una significativa
estensione della Seconda Legge della Termodinamica. I risultati di una
importante conferenza scientifica offrono una preziosa spiegazione su
questo argomento: First International Conference on Quantum Limits to
the Second Law (San Diego, CA, July 28-31, 2002), Professor Daniel P.
Sheehan, Editor, American Institute of Physics, Conference Proceedings,
#643, 2002.
Come riferito nel rapporto finale, vi è stato il
forte consenso di un significativo numero degli scienziati presenti
sulla possibilità di costruire macchine che convertano l’energia termica
ambientale in utilizzo pratico, senza un serbatoio di bassa temperatura
che raccolga il calore di scarto. Questo rappresenterebbe una diretta
contraddizione della “presuntamente sacrosanta” Seconda Legge della
Termodinamica. Questi macchinari rappresenterebbero una realizzazione
quasi perfetta della cosiddetta free energy. Accurate simulazioni di
questi macchinari sono state realizzate, e i risultati sono stati
pubblicati su riviste scientifiche “peer-reviewed”. Alcuni dei relatori
predicono che alcuni prototipi di questi macchinari potrebbero essere
realizzati in dimensioni ridotte nell’arco di cinque anni.
La
breve descrizione delle tre categorie di nuova energia presentate più
sopra è solamente la punta dell’iceberg delle informazioni disponibili e
verificabili oggi su queste fonti energetiche, che sono pronte ad
affrontare qualunque esame critico-scientifico. Ovviamente, se
l’establishment scientifico si fida soltanto delle teorie dei testi
pubblicati, e se le persone di buona volontà, che potrebbero far
avanzare questa ricerca, scelgono di “non guardare nel telescopio“,
avverrà che queste meravigliose tecnologie non saranno sviluppate così
rapidamente, o non saranno sviluppate del tutto. Questo ha rappresentato
e rappresenta una tragedia monumentale in praticamente tutte le
categorie dell’esperienza umana, che potrebbero essere trasformate da
queste ora apparentemente “spiacevoli” scoperte.
Potrei scrivere
molto di più sulle trame corrotte all’interno della apparentemente
pulita ed etica Casa della Scienza, su azioni che hanno impedito ad
informazioni, pubblicate da Infinite Energy, di arrivare dove meritavano
di arrivare, e cioè sulle più autorevoli pubblicazioni come Science and
Nature. Oh certo, molte, moltissime relazioni tecniche sono state
coraggiosamente pubblicate sulla nuova energia, ma le più importanti
pubblicazioni mainstream, che stabiliscono i confini del discorso
scientifico – come ad esempio Science and Nature - respingono senza
esaminarlo qualunque articolo che minacci i paradigmi fondamentali della
fisica, della chimica o della biologia.
Sembrerà difficile da
credere - come sarebbe stato difficile per me crederlo 15 anni fa,
quando scrissi “Fuoco dal Ghiaccio” - ma è una triste e tangibile
verità. In ogni caso, non stiamo a piangerci addosso, ma cerchiamo di
procedere uniti per porre fine una volta per tutte a questo grottesco
ostruzionismo anti-scientifico.
[...]
Oggi ci troviamo di fronte ad una seria
minaccia di tutti gli idro-carburi [combustibili fossili], e il
conseguente incubo geopolitico è qualcosa di assolutamente terrificante.
Non esiste praticamente settore delle attività umane che non verrebbe
toccato in modo sostanziale dall’avvento di una nuova tecnologia
energetica, specialmente per quel che riguarda le questioni di guerra e
pace, di salute o dell’ambiente. Se quindi, nell’esaminare il materiale
che vi proponiamo, resterete convinti che non si tratti di “scienza
patologica“ – come cercano di farvi credere certi critici, che non hanno
minimamente studiato i dati scientifici disponibili – speriamo che
vogliate contribuire economicamente alla New Energy Foundation, come
importante investimento nel vostro futuro, in quello dei vostri cari e
della civiltà in senso lato.
Se proviamo ad immaginare un futuro,
fra 20 o 50 anni, senza l’avvento di una radicalmente nuova fonte di
energia - come le reazioni nucleari a bassa energia, energia dall’etere o
qualche altra nuova fonte energetica - non è certo una bella immagine
da vedere.
Cosa dire allora – chiederete voi - del solare,
dell’eolico o delle celle a combustibile di idrogeno? Tutte cose che
vanno bene, a cui Infinite Energy ogni tanto dedica uno spazio limitato.
Ma un futuro con una abbondante energia pulita ha pochissime
possibilità di emergere dal ben intenzionato ma estremamente limitato
mondo dell’eolico, del foto-voltaico o dell’energia idrica e di altri
fonti rinnovabili convenzionali.
Altresì il programma di reattore
Tokamak a cosiddetta fusione calda controllata, generosamente
finanziato con miliardi di dollari dai governi ad esclusione di più
pratiche nuove fonti energetiche e tecnologiche, non potrà mai portarci
un’era di energia pulita e abbondante dall’idrogeno pesante dell’acqua.
Le convenzionali celle all’idrogeno, di cui si discute ampiamente sui
media oggi, si basano comunque sul modo convenzionale di concepire
l’energia dall’idrogeno combinato con l’ossigeno per formare acqua.
Tutto
ciò è da migliaia a milioni di volte meno potente, per ogni grammo di
idrogeno, delle già dimostrate fonti di nuova energia. Inoltre
l’idrogeno per le convenzionali celle di combustibile deve essere
prodotto con un’altra fonte di energia, che deve scomporre grandi
quantità d’acqua per ottenere l’idrogeno combustibile
Ma tutti i
processi convenzionali che utilizzano l'idrogeno come combustibile, e
che usano l’acqua come materia prima, richiederanno sempre più energia
di quella che si potrà ricavare, una volta che l’idrogeno sarà stato
consumato.
Quindi la normale “energia dall’idrogeno” è
semplicemente una falsa definizione, e non offre certamente una
soluzione alle reali necessità energetiche del mondo. L’idrogeno usato
in modo convenzionale è semplicemente un serbatoio di energia.
[...]
In fede,
Dr. Eugene F. Mallove
Presidente della New Energy Foundation, Inc. e Direttore di Infinite Energy Magazine
Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net
questo blog mi sembra un ottimo avamposto mediatico per l'e-cat. mi raccomando di tenerci il più possibili aggiornati.
RispondiEliminaspero veramente che tutto venga confermato e che più persone possibili vengano a conoscenza anche dei particolari costruttivi, indipendentemente dal brevetto..non capisco veramente certi servi dei petrolieri che senza sapere niente degli esperimenti fatti si prendono la briga di scrivere sui forum sparando sentenze senza mai chiedere ulteriori verifiche per capire meglio di cosa si tratta.
anch'io lavoro in un campo molto legato al petrolio, ma se l'e-cat si confermasse per quello che sembra cambierei lavoro da un giorno all'altro senza il minimo problema..tenetemi in considerazione se ci fosse bisogno di lavoro per la distribuzione di massa..sono pur sempre ing. anch'io:)) per adesso rimango alla finestra non avendo i necessari dettagli/conoscenze per poter dire la mia, ma seguirò costantemente la questione su internet, sperando prima o poi di avere a che fare con un e-cat anche dal vivo.
Mallove era per caso quel fisico del MIT che si accorse che le repliche degli esperimenti di fusione fredda secondo il sistema di F&P effettuate nei laboratori del MIT, avevano un errore che ridimensionava la quantità di energia liberata?
RispondiEliminaGrazie ancora per tuoi post e per il servizio che fai per tutti noi.
Guido
@ant0p
RispondiEliminaGrazie, ormai me la sono presa molto a cuore questa storia, quindi continuerò senz'altro a tenervi aggiornati sull'E-Cat. E darò spazio anche a ogni informazione utile a sollevare il grande velo di oblio sotto il quale sono state nascoste la fusione fredda e tutte le tecnologie energetiche alternative basate su risorse rinnovabili e pulite. Forse se nel 1989 fosse ci fosse stato il web di oggi le cose sarebbero andate diversamente...
@Yoda
Sì esattamente lui, come puoi leggere andando a ritroso con il link in alto a sinistra del post o direttamente con questo.
@ant0p
RispondiEliminaSe ci sei batti un colpo.
Mi servirebbe la tua email: mandamela a daniele.passerini@22passi.it
@daniele, colpo battuto:)
RispondiEliminaOk ant0p ;)
RispondiElimina