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domenica 28 marzo 2010

De profundis TG1

Stasera mi sono costretto a vedere il TG1. Si può ancora definire un telegiornale, cioè l'equivalente video di un quotidiano di informazione? Assolutamente no. Ormai è l'equivalente di settimanali di svago o gossip. Vedasi il servizio, con tanto di psicologa compiacente e compiaciuta e interviste risibili, sulle belle cinquantenni (attrici, soubrette eccetera!) che tendono sempre più a scegliere partners molto più giovani di loro, oppure quello su uova e cesti di Pasqua, oppure quello sui primi bagni di sole al mare e così via. Se a uno interessa sapere cosa è successo di importante in Italia e nel mondo, è inutile che butti via mezz'ora a guardare il TG1. Le fasce orarie che competerebbero a un siffatto mal-format dovrebbero essere quelle di UnoMattina e delle 18 o giù di lì, non certo quelle in cui ci si aspetta di vedere un telegiornale. Sarebbe auspicabile che l'Agcom sanzionasse non solo le infrazioni quantitative, ma anche quelle qualitative.

(Questo post è il corollario a Se la tivù...)

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