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giovedì 1 ottobre 2009

Finzioni letterarie

Da una lettera apocrifa e non datata... 


Caro Claudio,
ho deciso questa mattina di scriverti per aprirti il mio cuore, per spiegarti senza veli e resistenze le mie responsabilità, i miei errori, che hanno contribuito al fallimento del nostro matrimonio. Vorrei per favore che non replicassi o polemizzassi su ciò che sto per dirti. Prova a prendere questo mio scritto come una confessione e una riflessione allo stesso tempo. Ti chiedo sin da ora di perdonarmi per tutti i miei errori e per ciò soprattutto che non sono riuscita a comprendere nel "giusto" tempo. Ora vengo a te per dirti quanto le mie profonde ferite e i miei dolori hanno condizionato ed orientato certe scelte, che a posteriori si sono rivelati degli sbagli e hanno portato "SCIAGURA" alla mia vita e alla nostra relazione. La storia vissuta con Appio Silano in primis è stato il perpetuarsi di schemi "vecchi", la conseguenza del trauma sessuale che avevo subito da bambina e poi "confermato" da adulta. Quel trauma mi ha portato inconsciamente a cercare situazioni dove il sesso era la modalità fondamentale per farmi accettare e soprattutto amare... Il sesso è stato un modo per controllare gli uomini, la seduzione un modo per sentirmi accettata e confermata dagli altri. La competizione con le altre donne una modalità per vincere le mie insicurezze e la mia fragilità (dovevo essere più brava delle altre a letto!). E soprattutto era sempre la "ripetizione coattiva" del trauma sessuale subito. Anche io mi chiedo come facevo, pur amandoti totalmente, ad andare con un altro uomo, ricordo solo che mi annullavo per tollerare un rapporto sessuale con lui, lì in quel momento non c'ero, mi estraniavo, c'era solo il mio corpo, proprio come una "prostituta". Ho cercato di tenere sotto controllo questo impulso interno, ma nei momenti di fragilità o stanchezza veniva fuori. Sapevo quanto grande era il tuo amore e mi sono arrogata la pretesa di poter fare tutto, che ogni cosa mi era concessa come se tu fossi una madre/padre buoni, talmente buoni da permettermi ogni cosa, ciò che invece mia madre reale mi aveva da sempre negato; ho cercato in te quella libertà totale di essere e fare ciò che desideravo o meglio ciò che certi miei meccanismi interni mi spingevano a fare. Sicuramente molta energia era bloccata in questi "giochi" della mente; solo ora mi rendo conto quanto ti ho ferito e fatto male senza comunque averne MAI l'intenzione; è certo che ciò non diminuisce la mia responsabilità. Scoprire le mie debolezze e metterle a nudo in questo modo mi costa, ma sento che è importante dimostrare a me stessa e a te che il nostro rapporto è stato portatore di arricchimento, di crescita e maggiore consapevolezza. Ora comprendo che ti ho messo nel ruolo di mia madre, sempre con la paura di essere "CRITICATA", di non essere compresa da te nell'intimo, adesso mi rendo conto di quanto siano state potenti le mie proiezioni. Mi ricordo ogni giorno che noi SIAMO REGISTI e ATTORI del NOSTRO COPIONE, sono stata una regista poco consapevole e ancor più un'attrice che ha colluso con altri aspetti di te, senza poter comprenderti appieno. So che ti ho messo, in questi ultimi mesi, di fronte a prove "GRANDI" e gravose, ma sono anche convinta che non c'erano altri modi per affrontare questo dilemma e situazione, o almeno non ne ho trovati altri dentro di me. Come vedi grandi sono le mie responsabilità e altri ancora sono i difetti e i miei limiti. Sono in viaggio verso la crescita e la consapevolezza, grandi passi devo ancora compiere. Tuttavia al momento le nostre strade si sono separate e ognuno deve fare i suoi passi nel rispetto RECIPROCO e per il bene di Claudia Ottavia. Spero che Silio verrà nei prossimi mesi a vivere con me e Claudia Ottavia, sono sicura che noi tutti troveremo in questa situazione nuova un GIUSTO EQUILIBRIO. Ti saluto nella pace e augurandoti felicità e serenità per la tua vita. Non c'è più nulla da dire! CIAO
Messalina
La lettera è stata scritta presumibilmente pochi giorni prima della morte di Messalina. Dopo gli adulteri con il governatore Appio Silano e l'attore Mnestere, ella si era innamorata di Silio. Quest'ultimo ripudiò la moglie Giulia Silana per diventare l'amante della giovane imperatrice. Lo scandaloso e illegale matrimonio tra Messalina e Silio si celebrò a Roma nel 48. L'imperatore Claudio, timoroso che il rivale volesse succedergli sul trono, lasciò che la moglie Messalina venisse uccisa da un tribuno nei giardini di Lucullo. Si dice che il tribuno, mentre la afferrava per i capelli e la trafiggeva, avrebbe esclamato: "Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!" (Fonte Wikipedia)

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