Questa lettera circola da qualche giorno in rete...
Caro Presidente del consiglio,
oppure essendo una giovane donna dovrei dire “Caro Papi”?
Meglio in fondo iniziare con caro Silvio.
Mi rivolgo a te come individuo, non come rappresentante pubblico né come seduttore ultra settantenne che, cosciente di ciò che è, recita un ruolo di potere un po’ perverso, dove non si capisce dove finisce l’atteggiamento paternale ed inizia qualcos’altro.
È in fondo quello che succede nelle famiglie quando un adulto abusa di un minore no? Si inizia per dimostrare affetto e si finisce con una mano sul culo…
Bene, tornando a noi caro Silvio vorrei dirti che sono una donna, che cerca di esserlo al meglio, manifestando nel suo privato e nella sua quotidianità le tante risorse che una donna ha. La creatività, la compassione, la forza, la bellezza, l’armonia, la sensitività… a volte non è facile essere donna sai? In questo mondo si lotta per manifestare ciò che si è, si lotta per una pari opportunità, si lotta per uno stipendio uguale a quello di un uomo, si lotta anche per non essere oggetti: per non consentire a ogni uomo che incontri di marchiarti come fanno i gatti con il loro territorio né di essere considerati cose da UTILIZZARE.
Eh già, lo dica al suo avvocato, che sono le cose che si utilizzano, le persone caso mai si vivono…
È un continuo slalom tra coraggio, battute a sfondo sessuale, sforzi, sguardi e a volte capita ancora che qualcuno si senta autorizzato a darti una pacca sul sedere in metropolitana solo perché ce l’hai rotondo.
Io come donna, lo sto cercando di cambiare questo mondo, rispetto gli altri e cerco di insegnare a mia figlia a farlo.
Il potere di una persona sull’altra deve fermarsi davanti a questo rispetto. E lei Signor Presidente di potere ne ha davvero tanto. E di rispetto? Soldi, sesso, forza e predominio la sua vicenda PRIVATA ma che è diventata molto PUBBLICA per il RUOLO di cui Lei è investito e per i LUOGHI dove si è consumata è la solita storia del misero potere umano. Quello per intenderci che comanda da millenni e guardiamo un po’ dove ha condotto il mondo.
Ma è possibile che non ci siamo evoluti neanche un po’? Siamo ancora all’arcaico IUS PRIMAE NOCTIS ? Chi ha il potere ne abusi?
Insomma Signor Silvio lei è davvero felice di questa involuzione? La donna velina è il risultato odierno di EVA?
Vogliamo crescere o rimane nell’era del pisello e di tutti gli annessi e connessi che ci fanno sentire uomini?
Io da donna le dico che non mi sento rappresentata da Lei... Ma una parte di me si chiede se l’immagine di sé che sta dando è davvero quella che vuole rimanga registrata negli annali del tempo... Ma non possiamo sognare un sogno più grande che uno stuolo di signorine pronte a compiacerci? Il compiacimento di se stesso non riesce con i suoi ultra settant’anni e i suoi successi a provarlo da sé?
Chissà cosa direbbe la sua mamma…
Con un sorriso,
Cristina
Egregio Presidente Silvio Berlusconi
c/o Palazzo Grazioli
Via del Plebiscito, 102
00186 ROMA
questa lettera avrei potuta scriverla io!!!!! SOTTOSCRIVO TUTTO!!!
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