Uno dei presupposti di una cosiddetta
istituzione totale è la spersonalizzazione degli individui, in particolare privarli del loro nome e assegnargli un'altra "
etichetta", specialmente un numero.
Nel '97, quando lavoravo come assistente sociale per il Comune di Assisi, capitavo quasi ogni giorno nelle tendopoli allestite dalla protezione civile (prima che fossero istallati container e prefabbricati): non vi era minimamente il livello di "militarizzazione" descritto in vari resoconti messi on
line dall'Abruzzo, ad esempio quello riguardante il campo di
Arischia (potete
leggerlo qui).
Riporto da
Wikipedia gli elementi che definiscono una cosiddetta
istituzione totale (carcere, manicomio, lager ecc.):
L'istituzione totale è il luogo in cui gruppi di persone risiedono e convivono per un significativo periodo di tempo.
I tratti distintivi di detta istituzione sono:
- l'allontanamento e l'esclusione dal resto della società dei soggetti istituzionalizzati
- l'organizzazione formale e centralmente amministrata del luogo e delle sue dinamiche interne
- il controllo operato dall'alto sui soggetti-membri
Le modalità di accesso ad una istituzione totale sono fondamentalmente due [nel nostro caso ci interessa la prima]:
- la piena identificazione di un soggetto con le tensioni e le finalità espresse dalla situazione comune, come nel caso di luoghi di convivenza continua tipo i conventi e le caserme, in cui lo status di persona istituzionalizzata è di fatto una scelta;
- la costrizione derivante dall'essere considerato un soggetto pericoloso per la società, come nel caso delle carceri e dei manicomi, in cui lo status di persona istituzionalizzata è di fatto imposto.
A parte il primo dei tratti distintivi (l'allontanamento e l'esclusione dal resto della società degli sfollati abruzzesi non è totale né imposto dall'istituzione, bensì accettato a seguito di una situazione eccezionale quale un terremoto devastante), per il resto sono evidenti le analogie con la gestione delle tendopoli aquilane, spesso descritta più
autoritaria che
autorevole.
In una situazione di "crisi" non si può andare tanto per il sottile (ma siamo sicuri che si tratti di sottigliezze?), certo, però basterebbero un po' di sensibilità e pochi accorgimenti per evitare di sommare, ai disagi di una popolazione già messa letteralmente a terra, pure la sofferenza psichica di abitare in una "sorta d'istituzione totale".
Lo ribadisco, un decennio fa non vidi avvenire nulla del genere in Umbria. Che sta succedendo? È talmente cambiata la nostra società da allora?
Michel Foucault e
Erving Goffman - autori di due libri fondamentali, quali rispettivamente
Storia della follia e Asylums (entrambi del 1961) - probabilmente avrebbero giudicato tendenzialmente
disumanizzanti le regole e le condizioni vigenti nel campo di
Arischia.
P.S. Mutatis mutandis, ecco perché sono sempre stato contrario, per principio, all'uso dell'esercito con funzioni di polizia e ordine pubblico... si comincia così e poi non si sa mai dove si va a finire.
Abbiamo una proposta interessante per te
RispondiElimina