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domenica 18 maggio 2008

Il surf come metafora esistenziale

Oceans è la canzone che ha metà anni '90 mi fece scoprire i Pearl Jam. Non m'ero mai reso conto prima d'oggi che parlasse di surfing, o meglio del surfing come metafora esistenziale: affidarsi al mare abbandonando la sicurezza della terra, e attendere, fino a trovare l'emozione di un'onda unica e irripetibile che ci solleva e fa volare sopra i flutti. E ancora - confidando che tutto vada bene - tornare a riva e ricominciare il gioco da capo. Naturalmente immagino che ci sarebbe molto molto altro da dire... ma non sono mai andato sopra una tavola da surf! Dedico con piacere questo post all'amico surfer Michele che sicuramente avrebbe molto di più da dire.


P.S. ovviamente il surfing è metafora anche di qualcos'altro! ;-)



Oceani 

Sì così, aggràppati al filo: 
le correnti cambieranno 
e mi faranno scivolare verso te. 
Sai che qualcosa è rimasto 
e che a noi è assolutamente permesso 
sognare della prossima volta che ci toccheremo... 

Sì così, non devi perderti: 
gli oceani sono al largo, 
solo le onde corrono nei miei pensieri. 
Sì così, tieni stretto il bordo: 
il mare si gonfierà. 
Ti prego, attendimi sulla spiaggia... 
ritornerò... ritornerò... ancora una volta... 

Oceans 

Hold on to the thread 
The currents will shift 
Glide me towards 
You Know something's left 
And we're all allowed 
To dream of the next time we touch... 

You don't have to stray 
The oceans away 
Waves roll in my thoughts 
Hold tight the ring... 
The sea will rise... 
Please stand by the shore... 
I will be... I will be... There once more...


Come sempre non so quanto abbia tradotto bene questa canzone. Ma nemmeno le traduzioni che trovo sul web mi soddisfano e a fare i pignoli esistono versioni diverse anche degli stessi testi in inglese: ad esempio in Oceans la maggior parte delle fonti riporta il verso guide me toward you mentre una minoranza glide me towards you: nel brano che i Pearl Jam hanno inciso io sento pronunciare il verbo to glide!

2 commenti:

  1. Beh che dire hai colto una parte del senso del surf, del mio surf, che non è propriamente quello di tutti i surfisti che conosco sul lago di garda.
    Una mia amica, che forse conoscerai quando sarai a trento, quando mi ha presentato alla sua "tribu" di surfisti ha detto..."lui è Michele il surfista anomalo".
    Il surf per me racchiude tutto il senso della vita, l'imprevedibilità, l'attesa, la pazienza, il talento, il momento unico ed irripetibile, il fidarsi di elementi che non vedi o controlli, l'acqua ed il vento.
    grazie ... ah bella è Mayra Andrade?
    L'anno scorso sono andato a Merano ad un concerto di un'altra incredibile Capoverdiana .... Lura ... magia ed energia.
    Sono parole, e note che nascono dalla terra, dalla femminilità più pura.
    ciao a presto

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  2. Grazie a te.
    Nella mia prossima incarnazione voglio imparare ad andare sul surf... quante cose belle che esistono, ma ce ne vogliono di vite per assaporarle tutte! :)

    RispondiElimina

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