Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d'agate.
Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
Et que ma main s'enivre du plaisir
De palper ton corps électrique,
je vois ma femme en esprit. Son regard,
Comme le tien, aimable bête,
Profond et froid, coupe et fend comme un dard,
Et, des pieds jusques à la tête,
Un air subtil, un dangereux parfum,
Nagent autour de son corps brun.
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
trattieni le unghie della zampa,
e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
di metallo e d'agata.
Quando le dita indugiano ad accarezzare
la tua testa e il dorso elastico
e la mano s'inebria del piacere di palpare
il tuo corpo elettrico,
vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
e, dai piedi fino alla testa,
un'aria sottile, un minaccioso profumo
circolano attorno al suo corpo bruno.
Ringrazio Arzach per avermi fatto incontrare questa sensuale poesia.
Di niente, di niente Passerini... E' una delle mie preferite. E si che con la poesia non bazzico molto... A pensarci mi è venuto in mente che sono andato in giro per anni d'estate con una maglietta con su scritta quella poesia. Sai quelle che mi pare si chiamino parole di cotone o qualcosa di simile. Era una regalo da parte di una persona che forse pensava fossi una specie di gatto scontroso e sfuggente. In effetti devo dire che miagolo da dio nelle notti di luna piena. Ciao
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