Grazie Beatrice, per avermi ricordato l'esistenza di questo brano eterno (Qoelet 3,1): oggi ne avevo proprio bisogno!
E' così facile dimenticarsi la giusta prospettiva da cui guardare le nostre vite.
E' così facile dimenticarsi la giusta prospettiva da cui guardare le nostre vite.
Ogni cosa
ha il suo tempo
Ogni cosa ha il [suo] tempo,
e c'è il momento adatto per ogni cosa sotto il cielo:
tempo di nascere e tempo di morire,
tempo di piantare e tempo di svellere ciò che è stato piantato,
tempo di demolire e tempo di fabbricare,
tempo di piangere e tempo di ridere,
tempo di far cordoglio e tempo di ballare,
tempo di gettar via le pietre e tempo di raccoglierle,
tempo d'abbracciare e tempo di star lungi dagli amplessi,
tempo d'acquistare e tempo di perdere,
tempo di tener di conto e tempo di buttar via,
tempo di strappare e tempo di ricucire,
tempo di tacere e tempo di parlare,
tempo d'amare e tempo di odiare,
tempo per la guerra e tempo per la pace.
Che vantaggio ha l'uomo da tutta la sua fatica?
Vidi la triste occupazione,
che Dio ha dato agli uomini perché si travaglino in essa!
Tutto egli ha fatto bene a suo tempo
e ha abbandonato il mondo alle loro investigazioni;
ma così che l'uomo non valga a scoprire l'opera,
che Dio ha fatto dal principio alla fine.
E riconobbi che non c'è di meglio [per l'uomo]
che gioire e passarsela bene nella sua vita;
e che se un uomo mangia e beve
e gode benessere per via del suo lavoro,
gli è un dono di Dio
Capii che tutto, quanto Iddio fa, dura in perpetuo:
nulla ci si può aggiungere, nulla togliere.
E così fa Iddio, per esser temuto.
Quel che già fu, è ancora,
e quel che sarà, già è stato:
e Iddio rinnova ciò ch'è passato.
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