Mentre tante persone del mondo esultano per la moratoria sulla pena di morte dichiarata dall'ONU il 18 dicembre scorso; mentre si nutrono sempre più speranze per la liberazione della Betancourt in Colombia; oggi l'assassinio di Benazir Buttho ha inferto una profonda ferita all'umanità intera, alla pace nel Pakistan e nelle nazioni limitrofe.
Francamente fatico a trovare parole... nel mondo sono sempre coesistiti i seminatori del grano e quelli della gramigna... quando il numero di chi getta grano avrà superato di mille e mille e mille volte quello dei seminatori di gramigna, allora l'erbaccia stessa morrà, soffocata dai semi della cultura della pace.
Ho fede - intensamente - che il cammino del mondo porterà un giorno l'amore a trionfare sull'odio, la luce sulle tenebre, la pace sulla guerra.
Tali Sorek è una bambina israeliana che qualche anno fa, appena dodicenne, ha scritto una poesia divenuta famosa su tutta la Terra. Ci invita semplicemente a fermarci. E a dipingere la pace.
HO DIPINTO LA PACE
Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
prova
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