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martedì 27 febbraio 2007

Di fronte alla morte... la vita (I)

Ancora un brano che parla della morte (ringrazio Marghit di averlo condiviso nella mailing list a cui entrambi apparteniamo).


So bene che chi parte da una posizione atea è scettico riguardo testi come quello che segue, li considera mere consolazioni o peggio alibi per non impegnarsi nella vita o perfino fuggirne per cercare sin da subito l'Eden perduto. Certo, può esistere un "non credente" socialmente impegnato e un "credente" che scappa dalla vita: sono posizioni estreme


Sono tra quanti credono che ogni esistenza in Terra abbia un suo preciso senso e valore. Il giorno del ritorno a Casa giungerà per tutti, quando sarà il momento. Intanto, finché stiamo qua, dobbiamo impegnarci nel dare il nostro meglio in tutto ciò che ci arriva da affrontare, compreso un lutto. 


"Se ami qualcuno, lascialo libero" vale anche per i nostri cari che ci hanno lasciato: è veramente l'ultimo grande gesto d'amore che possiamo donar loro.

A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI 
Se mi ami non piangere! Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto penetra ed investe, non piangeresti se mi ami. Sono oramai assorbito dall'incanto di Dio dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Mi è rimasto l'affetto per te, una tenerezza che non ho mai conosciuto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo: ma tutto allora era così fugace e limitato! Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo fra noi. Tu pensami così; nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più puro ed intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore! Non piangere più se veramente mi ami! 

Padre Giacomo Perico S. J. (Ranica 1911- Milano 2000)

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