Post di Daniele Passerini
Ahinoi, la nota che segue è autentica.
Dieci centesimi di euro sono probabilmente costati al popolo italiano, tra ore di lavoro del sottoscritto e del Ministero referente, almeno un migliaio di euro. E già questo è kafkiano. Ma ancora più avvilente è che sia in gioco un finanziamento indispensabile a permettere ai nostri uffici di dare gambe e contenuti a una pubblicizzatissima misura nazionale, avviata dal Governo come si potrebbe varare una nave con parti di scafo ancora incompiute sotto la linea d'immersione! A distanza di 5 mesi dalla presentazione, il nostro progetto è ancora in commissione a causa di ben 4 richieste di integrazione documentale... sulla cui "vitale importanza" giudicherà il lettore.
Mal comune mezzo gaudio. Oggi, la collega di un altro Ente capofila, che il 23 dicembre scorso inviò il progetto al Ministero contemporaneamente a me, mi ha spiegato che il loro progetto - non avendo ricevuto richieste d'integrazione - è stato approvato "soltanto" 80 giorni dopo, il 12 marzo... poi sono trascorsi altri 38 giorni (20 aprile) prima che il Ministero inviasse un centinaio di pagine di convenzione dove inserire i dati del Sindaco firmatario. Il 24 aprile la collega ha rinviato al mittente (si parla sempre di pec, non di raccomandate) la convenzione completa e, adesso, sta ancora aspettando (nel frattempo son passati altri 30 giorni!) di sapere dal Ministero quando si potrà firmare la convenzione e avere certezza del finanziamento. E son volati via 5 mesi...
Nel caso del mio Comune, spero che il tempo perso per le "gravi problematiche" segnalateci 4 volte dal Ministero, possa almeno essere recuperato nella fase di convenzionamento. In realtà, ho la precisa e spiacevole sensazione che il Governo abbia lanciato questa misura (a voi indovinare quale), senza essersi reso conto di non avere strutture e personale sufficienti alla gestione, né a livello centrale (Roma), né a livello locale.
Per cogliere tutti i passaggi, serve molta attenzione e... il finale è a sorpresa!
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Xxxxx, 23 maggio 2017
Prot. assegnato via pec
MINISTERO XXX XXXXXX
X XXXXX XXXXXXXXX XXXXXXX
Direzione Generale
xxx x’xxxxxxxxxx x xx xxxxxxxxx xxxxxxx
xxxxxxxxxxxx.xxxx@pec.xxxxxx.gov.it
OGGETTO: Avviso pubblico x. x/xxxx XXX Xxxxxxxxxx
– XXX_xx – riscontro Vs. pec del 22/05/2017
Gentile Segreteria XXX Xxxxxxxxxx,
ieri ci avete segnalato via pec la presenza di “un'incongruenza tra l'importo […] indicato nella Scheda 1 […] Euro 423.519,70 e l'importo totale ricavato dalla somma delle tre Schede 2 […] Euro 423.519,90” e che “i due totali devono corrispondere, anche in termini di centesimi ed essere identici alla cifra da Voi richiesta nel Modello A (Euro 423.519,90)”.
Prima di risponderVi, ci si consenta, per completezza documentale, un doveroso riepilogo delle integrazioni relative alla nostra domanda di ammissione all'Avviso x/xxxx (inviata via pec il 23/12/2016).
1. Il 24/02/2017 ci avete comunicato che il Modello A indicava “un importo che non corrisponde [Euro 423.520,00], seppur di pochi centesimi, al totale degli importi indicati” nelle 3 Schede 2 [Euro 423.519,90]”.
En passant, l'incongruenza di 0,10€ da Voi rilevata era dovuta all'impossibilità di ottenere – utilizzando, come unità di calcolo, ore e giorni interi e costi orari al centesimo – una somma esattamente pari “al centesimo” a quella concessa: 423.519,90€ era la spesa complessiva ottenibile più vicina agli 423.520,00€ concessi.
Il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un nuovo Modello A in cui correggevamo in 423.519,90€ l'importo totale precedentemente richiesto, in modo che, sottratti 0,10€, corrispondesse perfettamente a quello indicato nella Scheda 1 e alla somma degli importi totali delle tre Schede 2.
2. Il 06/04/2017 ci avete fatto presente “la necessità di maggiori chiarimenti in merito all'Azione C.2.a alla quale è destinata una consistente voce di budget, pari a Euro 56.953,50 per la creazione di partnership, non sufficientemente descritta né motivata”, chiedendoci di “fornire chiarimenti e valutare la corretta attribuzione delle risorse alla voce C.2 […] destinate alla contrattualizzazione di una figura con compiti propri di coordinamento e rafforzamento dei servizi”.
En passant, il Modello A descriveva i compiti di tale figura al punto 3 “Progettazione interventi”, dove – nello spazio di “2000 caratteri, spazi inclusi” – andavano indicati tutti gli interventi da finanziare con l'Avviso x/xxxx. Comprensibilmente, l'esiguo spazio consentito non permise descrizioni dettagliate in fase di redazione e presentazione del progetto; ciò non ci aveva preoccupato, poiché confidavamo che il membro della Regione Xxxxxx, presente in Commissione, Vi avrebbe agevolmente illustrato l'ultra-decennale esperienza nella nostra Regione della figura del “Xxxxxxxxx Xxxxxxx”, sulla quale avevamo modellato l'Azione C.2.a.
Il 14/04/2017, preso atto – dopo una telefonata con un Vostro funzionario – che avevamo confidato male, Vi abbiamo inviato una “rimodulazione della proposta di intervento con rafforzamento dell'Azione A [introducendo la figura di un educatore professionale] e l'eliminazione dell'Azione C”, pur garantendo la realizzazione dell'Azione C al di fuori del XXX Xxxxxxxxxx con risorse proprie dei Comuni. Ciò ha comportato la presentazione di:
Dopo avere parlato al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx, il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un'ulteriore Scheda 1(**) dove veniva corretto in 63.340,20€ (+0,20€) l'importo errato precedentemente inserito (63.320,00€).
4. Veniamo infine alla vostra ultima richiesta di integrazione. Stamattina, un controllo al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx ha permesso di appurare che la Vostra segnalazione di incongruenza di ieri NON riguarda la corretta Scheda 1(**) inviata il 26/04/2016, bensì l'errata Scheda 1(*) inviata il 06/04/2017.
In conclusione, con la presente si dà atto che la richiesta d'integrazione del 22/04/2017 decade, in quanto la Scheda 1(**) con il “costo totale dell'azione” pari a 423.519,90€ (vd. cella H13) è già ai Vostri atti.
Si riallega la nostra pec del 26/04/2017.
Cordiali saluti.
1. Il 24/02/2017 ci avete comunicato che il Modello A indicava “un importo che non corrisponde [Euro 423.520,00], seppur di pochi centesimi, al totale degli importi indicati” nelle 3 Schede 2 [Euro 423.519,90]”.
En passant, l'incongruenza di 0,10€ da Voi rilevata era dovuta all'impossibilità di ottenere – utilizzando, come unità di calcolo, ore e giorni interi e costi orari al centesimo – una somma esattamente pari “al centesimo” a quella concessa: 423.519,90€ era la spesa complessiva ottenibile più vicina agli 423.520,00€ concessi.
Il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un nuovo Modello A in cui correggevamo in 423.519,90€ l'importo totale precedentemente richiesto, in modo che, sottratti 0,10€, corrispondesse perfettamente a quello indicato nella Scheda 1 e alla somma degli importi totali delle tre Schede 2.
2. Il 06/04/2017 ci avete fatto presente “la necessità di maggiori chiarimenti in merito all'Azione C.2.a alla quale è destinata una consistente voce di budget, pari a Euro 56.953,50 per la creazione di partnership, non sufficientemente descritta né motivata”, chiedendoci di “fornire chiarimenti e valutare la corretta attribuzione delle risorse alla voce C.2 […] destinate alla contrattualizzazione di una figura con compiti propri di coordinamento e rafforzamento dei servizi”.
En passant, il Modello A descriveva i compiti di tale figura al punto 3 “Progettazione interventi”, dove – nello spazio di “2000 caratteri, spazi inclusi” – andavano indicati tutti gli interventi da finanziare con l'Avviso x/xxxx. Comprensibilmente, l'esiguo spazio consentito non permise descrizioni dettagliate in fase di redazione e presentazione del progetto; ciò non ci aveva preoccupato, poiché confidavamo che il membro della Regione Xxxxxx, presente in Commissione, Vi avrebbe agevolmente illustrato l'ultra-decennale esperienza nella nostra Regione della figura del “Xxxxxxxxx Xxxxxxx”, sulla quale avevamo modellato l'Azione C.2.a.
Il 14/04/2017, preso atto – dopo una telefonata con un Vostro funzionario – che avevamo confidato male, Vi abbiamo inviato una “rimodulazione della proposta di intervento con rafforzamento dell'Azione A [introducendo la figura di un educatore professionale] e l'eliminazione dell'Azione C”, pur garantendo la realizzazione dell'Azione C al di fuori del XXX Xxxxxxxxxx con risorse proprie dei Comuni. Ciò ha comportato la presentazione di:
- un nuovo Modello B;
- una nuova Scheda 1(*);
- tre nuove Schede 2.
Dopo avere parlato al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx, il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un'ulteriore Scheda 1(**) dove veniva corretto in 63.340,20€ (+0,20€) l'importo errato precedentemente inserito (63.320,00€).
4. Veniamo infine alla vostra ultima richiesta di integrazione. Stamattina, un controllo al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx ha permesso di appurare che la Vostra segnalazione di incongruenza di ieri NON riguarda la corretta Scheda 1(**) inviata il 26/04/2016, bensì l'errata Scheda 1(*) inviata il 06/04/2017.
In conclusione, con la presente si dà atto che la richiesta d'integrazione del 22/04/2017 decade, in quanto la Scheda 1(**) con il “costo totale dell'azione” pari a 423.519,90€ (vd. cella H13) è già ai Vostri atti.
Si riallega la nostra pec del 26/04/2017.
Cordiali saluti.
PER L'UFFICIO XX XXXXX X.X.X
Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
VISTO
IL RESPONSABILE DELL'UFFICIO
Dr.ssa Xxxxxx Xxxxx
Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
VISTO
IL RESPONSABILE DELL'UFFICIO
Dr.ssa Xxxxxx Xxxxx