Posso cominciare a dire che la Carta Acquisti per lo meno era pubblicizzata per quel che era: una sperimentazione. S.I.A. e RE.I. invece sono stati "raccontati" dal MLPS (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) come "misure universali", mentre ciò è drammaticamente e clamorosamente falso. Per la precisione il S.I.A. è stato configurato come "misura ponte" per anticipare alcuni elementi essenziali del RE.I.
A fine febbraio la Regione Umbria ha riferito ai suoi Comuni - così come le altre Regioni ai loro - che, verificato che il 75% delle domande SIA erano state respinte dall'INPS - in base alle regole stesse messe a punto da "quei geni" (per dirla alla Alonso!) del MLPS - il MLPS stesso aveva informato le Regioni che "a giorni" avrebbe modificato i requisiti di accesso, per esempio:
- drastica riduzione del punteggio minimo per accedere alla misura (da 45 a 25 punti, 20 in meno);
- regole meno stringenti per le autovetture di un nucleo familiare con persone N.A. (Non Autosufficienti).
È passato più di un mese... si è visto qualcosa: NO, ancora nulla!
L'applicazione della misura SIA è come... come pretendere di mandare in pista una Ferrari a fare un tempo record facendo finta di non accorgersi che non sono state montate le ruote!
Proprio perché il MLPS sa bene che gli Uffici Servizi Sociali - cronica ultima ruota del carro dei Comuni - sono già tragicamente sotto-organico e non possono gestire anche il SIA, ad agosto scorso ha partorito l'Avviso 3 non competitivo del PON Inclusione per presentare progetti di rafforzamento degli uffici. Intendiamoci, parliamo di un rafforzamento non strutturale, ma con personale precario, assunto con contratti a termine, per mettere una "pezza" per 3 anni (finché dura il finanziamento)... poi Dio - o meglio, il prossimo Governo - vedrà e provvederà...
I progetti PON Inclusione sono stati presentati da tutti gli ambiti territoriali sociali d'Italia tra fine autunno e inizio inverno scorso (ad Assisi, per esempio, a metà dicembre).
Peccato che il SIA è partito a settembre 2016 e, ormai ad aprile 2017, non si sa ancora nulla dell'esito della maggior parte dei progetti PON inclusione presentati... o meglio, alla mia Zona Sociale è stato comunicato informalmente (3 settimane fa) dalla nostra Regione che il MLPS ci avrebbe chiesto formalmente, a strettissimo giro, di rifare il budget triennale perché così com'è non va più bene (N.B. parliamo di un budget costruito al 100% secondo le stringentissime regole previste dall'Avviso 3 redatto dal MLPS): dobbiamo annullare le azioni di networking territoriale (rafforzamento della collaborazione tra i vari soggetti che cooperano nella realizzazione dei progetti di inclusione) e favorire invece il più possibile le azioni di pre-assestment e presa in carico. Benissimo, ma stabilirlo in partenza no?
Il budget l'ho rifatto in due ore, ma sono 3 settimane che aspettiamo la comunicazione ufficiale dal MLPS in modo da potergli inviare il nuovo progetto rimodulato.
Però a gennaio, il MLPS ci ha comunicato subito - in fase di pre-valutazione del nostro progetto - che c'era una discrepanza (in meno!) di 10 centesimi (sic!!!) tra il budget indicato e il finanziamento concesso (500.000€ per tre anni). Ahimè, non è una barzelletta! :(
Ho chiesto se potevamo cofinanziare i 0,10€... potevo provvedere io stesso! :)))
Risposta: non era possibile!
Allora ho fatto due conti al volo e (seriamente, ma allo stesso tempo sghignazzando dentro di me!) ho controproposto che potevo correggere subito il piano finanziario e renderlo preciso al centesimo: bastava che mi permettessero di inserire un costo orario fino all'ottava cifra decimale, fino ai centomilionesimi!!! :)
Ci hanno pensato un attimo e mi hanno risposto che preferivano che rifacessimo la richiesta di finanziamento, corretta di 10 centesimi in meno.
E io a correre a rintracciare il sindaco, a spiegarle la questione e a far sì che firmasse digitalmente la nuova richiesta con l'importo ridotto di 10 centesimi e ad inviarla via PEC al Ministero. Ho dedicato quasi un'intera mattina di lavoro a tutto questo, più il tempo perso dalla segreteria del Sindaco, quello perso dal Sindaco stesso... quanto sono costati alla collettività quei 10 centesimi? Fate due conti.
Solo per darti un'idea del tipo di burocrazia con cui devo fare i conti nel mio lavoro.
E mentre il Ministero rumina e rimugina il nostro progetto, il tempo passa, i cittadini attendono risposte e i nostri uffici scoppiano. E anche quando il nostro progetto PON Inclusione sarà stato approvato, ci vorranno almeno un paio di mesi per selezionare il nuovo personale tramite avvisi pubblici... personale che dovrà poi diventare operativo... come dire che la misura SIA è stata fatta partire a settembre 2016 e poco ci mancherà che passi un anno prima di riuscire ad avere il personale aggiuntivo per attuarla compiutamente!
Fino a qualche tempo fa, dicevo che la metafora più efficace per spiegare il mio lavoro è quella di una squadra di manutenzione/pulizie che si impegna a lustrare/aggiustare a puntino gli interni di una nave mentre naviga in pieno oceano. Poi aggiungevo che la nave era il Titanic e stava già affondando... ma noi intanto tutti a impazzire e correre come matti per lucidare le maniglie delle porte e oliare le cerniere che cigolano!
Negli ultimi mesi ho cambiato metafora: il mio lavoro è come stare su una nave che è stata varata prima ancora che lo scafo stesso fosse stato completato, per cui ora stiamo cercando di collocare in extremis il fasciame, mentre l'acqua entra da tutte le parti e la nave cola a picco!
Per fare i progetti di inclusione previsti dal SIA i Comuni devono obbligatoriamente avvalersi della collaborazione dei CPI (Centri per l'Impiego), prima in capo alla Provincia e ora alla Regione. Detto altrimenti, alla EM (équipe multidisciplinare) formata da assistenti sociali ed educatori in forza ai Servizi sociali deve aggiungersi l'orientatore del CPI. Al momento in tutta l'Umbria sono disponibili 7 orientatori e in queste condizioni:
E l'Umbria si trova già in condizioni migliori di altre regioni del Centro e di quelle del Sud! Anche i CPI potranno rafforzarsi con un loro PON Inclusione... ma fino ad allora?
Vale la pena di riepilogare, un attimo, l'incredibile meccanismo SIA messo "a punto" dagli esperti del MLPS:
- il cittadino presenta domanda al Comune;
- il Comune verifica il possesso dei requisiti e carica i dati sul sito dell'INPS;
- l'INPS completa l'istruttoria, rigetta o accoglie la domanda e, se il punteggio acquisito è sufficiente, la ammette alla misura SIA, più precisamente alla parte passiva della misura (contributo caricato ogni bimestre sulla Carta Acquisti o Social Card o Carta SIA che dir si voglia);
- il Comune vede sul sito l'esito dell'istruttoria e la comunica al cittadino;
- il cittadino si reca alle Poste Italiane per ritirare la Carta Acquisti;
- Comune, CPI e cittadino concordano un progetto d'inclusione sociale (parte attiva del SIA);
- il cittadino accetta e sottoscrive il progetto, pena la sospensione del SIA e il blocco della Carta Acquisti.
Oltre alle criticità già viste - mancanza di personale, nei Comuni e nei CPI, da dedicare alla realizzazione, attuazione e monitoraggio dei progetti di inclusione sociale - c'è ne sono altre ancora più surreali. A marzo l'INPS ha informato i Comuni che:
- nella trasmissione dati da INPS a Poste Italiane ci sono dei bug e capita pertanto che una parte dei beneficiari SIA non risultino a Poste Italiane e non possono vedersi attivata né consegnata la loro Carta Acquisti;
- non tutti gli Uffici postali sono informati della misura SIA e i cittadini che vi si recano speranzosi di ricevere la Carta Acquisti vengono spesso rimandati indietro all'INPS o al Comune.
E tutto questo mentre - almeno in Umbria - i Comuni sono alle prese con l'avvio dei progetti sociali POR FSE (quelli che ci finanzia l'Europa) in clamoroso ritardo: si rischia di perdere il 6% dei finanziamenti se entro aprile 2018 non sarà stato speso il 30% delle risorse 2014-2020 (diventate nel frattempo 2017-2023). Da un anno e mezzo abbondante i Comuni sollecitano la Regione a fare gli atti indispensabili per mettere in moto il processo!
Idem con patate per i progetti di Vita Indipendente per le persone con disabilità, fermi in rampa di lancio da quasi due anni ormai, per palleggi vari tra MLPS e Regione.
E la cosa paradossale è che dobbiamo chiudere dei servizi (quelli di promozione di stili di vita salutari tra bambini, adolescenti e giovani, per esempio, ormai sono diventati un "lusso" non sostenibile... e non saprei dire se ciò più per cecità o per incoscienza di chi alloca a monte le risorse che arrivano ai Comuni) e inventarcene in continuazione di nuovi, perché le risorse che arrivano da EU, Roma, Regione sono vincolatissime e possiamo solo attrezzarci per spenderle come è stato deciso nelle altissime stanze dei Ministeri o delle Regioni, non da chi conosce sul serio le comunità locali e i bisogni dei cittadini. Insomma è stata tradita e inapplicata la Legge 328/2000 e - per inciso - il Sociale si avvia a grandi passi a tornare nel contenitore/calderone della Sanità da cui si era emancipato una trentina d'anni fa. Corsi e ricorsi certo, ma si va a peggiorare non certo a migliorare.
E cosa ti ho detto, caro Alessandro, con tutto questo? Forse giusto il 10% delle frustrazioni/incazzature lavorative di chi si sente costretto a macinare acqua invece che grano... che sa in coscienza di lavorare per tre persone (ma che dopo 25 anni di lavoro, laurea, livello D4, posizione organizzativa, grandissime responsabilità e stress, lavoro portato a casa - perché in ufficio non c'è tempo per finirlo - non arriva a guadagnare 1.600€ al mese... quando c'è chi intasca un migliaio di euro al giorno di vitalizio!!!).
E ho parlato solo dei progetti più grandi, di mezzo milione d'euro di PON Inclusione (per 3 anni), di un milione e mezzo di POR FSE (per 7 anni), di 100.000€ all'anno di Vita Indipendente (tutto riferito a un territorio di 65.000 residenti). Non ho detto nulla dello stillicidio di micro-finanziamenti annuali, preconfezionati in Regione o al Ministero, che dobbiamo trasformare in progetti da attuare:
- 2.000€ sulle politiche giovanili;
- 8.000€ sulla promozione della natalità;
- 3.000€ per sostenere gli oratori;
- 16.000€ per gli sportelli per gli stranieri;
- 3.000€ per i giovani disabili ecc. ecc. ecc.
Ma che un progetto abbia 1.000€ o 100.000€ di budget, il carico di lavoro è lo stesso, il tempo per costruirlo, attuarlo, coordinarlo, controllarlo, rendicontarlo è lo stesso. :(((
Da anni imploriamo la Regione di non sommergerci di microprogettualità e di concentrare le risorse su poche ma importanti azioni... ci ascoltano? NO!
Ti faccio un ultimo esempio: il SAL, il Servizio di Accompagnamento al Lavoro delle Zone Sociali dell'Umbria, che realizza tirocini extracurricolari (in deroga per l'inclusione socio-lavorativa o a fine terapeutico-riabilitativo) in favore delle persone disabili e/o svantaggiate. Il SAL dell'Assisano, con due operatori part time, segue una 50ina di persone all'anno e fino a una 30ina di loro tirocini in contemporanea nelle aziende del territorio. Ne sono il coordinatore, e se potessi occuparmene in esclusiva, con tutte le azioni che vorrei mettere in campo per farlo funzionare meglio, non me ne starei certo con le mani in mano. Invece devo dedicarmici a pezzi e bocconi, di fretta e furia tra 1000 cose più urgenti da fare. Sono diventato giocoforza un tuttologo del sociale: seguo 1000 cose, ognuna meglio che posso ma nessuna bene come dovrei e vorrei, se solo avessi il tempo necessario. Per questo ti assicuro - e non esagero - che faccio il lavoro minimo di 3 persone (e poi ci lamentiamo della disoccupazione!), prendendo un solo stipendio, arrivo a casa DISTRUTTO, svuotato, senza più forze per nulla... tanto meno per il blog.
E mi mancano 17 anni per potere andare in pensione... quando ci arriverò mancheranno - grazie alle lacrime della Fornero - 4 mesi al 69esimo compleanno (con 43 anni e 3 mesi di contributi)!
E tutto questo nel contesto di una vulgata generale che dipinge noi dipendenti pubblici - tutti indiscriminatamente - come dei nullafacenti, assenteisti, imbroglioni, incompetenti ecc. Ti assicuro che non è per nulla gratificante.
Caro Alessandro, non so se sono riuscito a darti un minimo l'idea del perché penso che Poletti viva in un altro pianeta e non tra noi comuni mortali... pensavo che avessimo toccato il fondo coi governi Berlusconi, ahimè mi sono dovuto ricredere e temo, doppio ahimè, che siamo ormai vicini al precipizio "greco". Per tutto questo ho smesso, da almeno 3 tornate elettorali, di votare PD (io che, dal PCI al PD, ero sempre stato "fedele alla linea" salvo sporadici voti a Verdi, Radicali e Democrazia Proletaria) e ora voto M5S, anche se (e sottolineo ANCHE SE) Grillo non mi piace e non vedo l'ora che la smetta di comportarsi nei confronti del Movimento come un padre nei confronti di un figlio adolescente a cui non dà fiducia!
Ecco, raccontandoti tutto questo, ti ho anche spiegato perché ho perso gran parte del mio ottimismo e come mi sento facendo (comunque meglio che posso, perché ci tengo!) il mio lavoro, con tutta la frustrazione di essere solo uno e non potermi realmente moltiplicare in tre, di dover fare il tuttologo per fare meglio che posso tantissime cose invece di potermi specializzare e farne meno, ma molto meglio. Finché il Titanic va...