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sabato 18 ottobre 2014
martedì 14 ottobre 2014
Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies
Segnalo con grande piacere Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies, un articolo di Daniele Poponi - messo in rete dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica - sull'impatto delle nuove tecnologie energetiche sugli equilibri geopolitici internazionali.
AbstractL'articolo in questione (11 pp.) è scritto in inglese ed è scaricabile in pdf. Nel brano che vi riporto, come esempio di tecnologie energetiche potenzialmente rivoluzionarie si citano (oltre al nuovo fotovoltaico basato su nanotubi di Carbonio, al "Rubbiatron", alla fusione catalizzata da muoni) anche una classe di fenomeni tanto misconosciuti dalla scienza accademica quanto ben noti ai ricercatori di frontiera, agli analisti militari/di intelligence e naturalmente agli affezionati visitatori del blog 22 passi: le LENR.
La storia delle tecnologie energetiche diffusesi dagli inizi della rivoluzione industriale a oggi è stata caratterizzata da forti momenti di discontinuità, in cui sistemi socio-economici basati sull’utilizzo predominante di una fonte energetica e delle relative tecnologie di conversione hanno attraversato periodi di rapida trasformazione sotto la spinta della diffusione di nuove tecnologie energetiche. Tali precedenti storici e recenti sviluppi tecnologici suggeriscono che la sviluppo e la diffusione di tecnologie energetiche radicalmente innovative (trasformazionali) possa essere considerato come uno scenario a media-alta probabilità in questo secolo.
Il presente articolo analizza i possibili impatti economici e le implicazioni strategiche della diffusione di tecnologie energetiche trasformazionali nei prossimi decenni. Gli impatti più probabili sull’industria energetica consisterebbero in una alterazione della struttura industriale attualmente predominante basata su industrie estrattive e di trasformazione dei combustibili fossili. In uno scenario di lungo periodo, la diffusione di una tecnologia energetica trasformazionale nel settore elettrico potrebbe determinare nell’abbandono del nucleare convenzionale e del carbone come opzioni per la generazione di elettricità. La crescente disponibilità di una fonte energetica non fossile su scala distribuita renderebbe meno prioritaria l’estensione, il mantenimento, e la protezione di infrastrutture energetiche per il trasporto transfrontaliero degli idrocarburi. Le implicazioni per la sicurezza ambientale sarebbero altrettanto significative. Tale rivoluzione tecnologica potrà potenzialmente dare luogo a una trasformazione negli assetti geopolitici esistenti, influenzando in profondità la capacità di molti stati sovrani di perseguire i propri obiettivi strategici.
L’autore
Daniele Poponi è analista e consulente indipendente negli ambiti delle analisi di impatto economico delle politiche energetico-ambientali, della diffusione tecnologica, e degli aspetti tecnologici della sicurezza energetica. Già ricercatore junior presso il Centro Militare di Studi Strategici, ha coordinato il progetto di ricerca “Energia e Ambiente come Fonti non Convenzionali di Minaccia alla Sicurezza Nazionale Italiana”. Ha ricoperto incarici di consulenza per organismi pubblici e privati nei settori dell’energia e dei cambiamenti climatici, prestando anche servizio nella Forza di Completamento dell’Aeronautica Militare. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bari e il Master in Energy and Environmental Policy presso la University of Delaware (in qualità di Fulbright Fellow), dove è attualmente PhD candidate.
(fonte)
Exemple of potential candidate technologies are advanced forms of renewable energy technologies already in use (e.g., photovoltaics with carbon nanotubes), completely new technologies based on low-energy nuclear reactions (LENR), or nuclear technologies that have already been subject to some research (thorium-based fission or muon-catalized fusion).
As far as LENR are concerned, such processes and related technologies have already been under the scrutiny of intelligence organizations. An unclassified report prepared for the US Defense Intelligence Agency (DIA) “assesses with great confidence that if LENR can produce nuclear origin energy at room temperatures, this disruptive technology could revolutionize energy production and storage, since nuclear reactions release millions of times more energy per unit mass than do any known chemical fuel”(4). The DIA analysts further highlight that “the potential applications of this phenomenon, if commercialized, are unlimited. LENR could serve as a power source for batteries that could last for decades, providing power for electricity, sensors, military operations and other applications in remote areas, including space”(5). [Daniele Poponi, Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies, pag. 3-4]
(4) Defense Intelligence Agency (DIA). 2009. Technology Forecast: Worldwide Research on Low-Energy Nuclear Reactions Increasing and Gaining Acceptance. DIA-08-0911-003 [Unclassified]: p. 1.Detto in parole mie, la partita resta aperta non - come vorrebbero fare credere i patoscettici - sull'opzione che le LENR esistano o meno, ma solo su questa domanda: è giunta l'ora del possibile utilizzo delle LENR (dagli usi militari fino alla commercializzazione diffusa) per ottenere energia a bassissimo costo?
(5) DIA, 2009: p. 6.
È da gennaio 2011 che bramiamo una risposta. Tanti altri se lo chiedono sin dal 1989!
Rossi, Celani, Piantelli, Mills, Hagelstein, McKubre, Ahern ecc. (e aggiungo pure Darden e Olofsson): accelerate il passo per favore, l'umanità aspetta! :-)
venerdì 10 ottobre 2014
Chi è Magnus Olofsson?
1. Chi è Magnus Olofsson?
Ci viene in aiuto Wikipedia (http://sv.wikipedia.org/wiki/Magnus_Olofsson) e soprattutto Google Translate:
Magnus Olofsson, nato l'8 dicembre 1965, è un ingegnere svedese, amministratore delegato presso Elforsk AB. In precedenza è stato Direttore Generale e Responsabile della Safety Authority elettrica. Dal marzo 2013, è anche Presidente della Värmeforsk (Thermal Engineering Research Association).
Ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria Elettronica presso il Royal Institute of Technology (KTH) di Stoccolma nel 1996, dove ha anche conseguito il Master of Science in Ingegneria Elettrica. Da marzo 2013 è membro della Royal Swedish Academy of Engineering Sciences.
Olofsson ha lavorato per ABB dal 2002 al 2008; dal 2003 ha ricoperto una posizione di product manager globale (area commerciale) per interruttori dei prodotti ad alta tensione, presso la sede di Zurigo. Nella primavera del 2007 si è trasferito da Ludvika a Pechino, dove oltre che del servizio globale è stato responsabile (area business locale) dello sviluppo dei prodotti ad alta tensione.
Olofsson ha partecipato alla costituzione del Centro di Ricerca Accademico “High Voltage Valley” di Ludvika, come Direttore della Ricerca e Direttore amministrativo dal 2004 al 2006.
Tra il 1998 e il 2002 ha lavorato presso la STRI AB a Ludvika, anche come Direttore della Ricerca per sistemi di alimentazione elettrica.
Olofsson è stato ingegnere di sistemi di gestione del gruppo Banverket (Ferrovie Reali Svedesi) dal 1996 al 1998.
Olofsson è membro del Consiglio della Fondazione di Ricerca e Sviluppo di Ångpanneföreningen e membro del Consiglio strategico del Dipartimento di Ingegneria Elettrica presso KTH. Mentre ricopriva la carica di Direttore Generale e Responsabile della Safety Authority elettrica, Olofsson era anche Presidente del consiglio della Swedish Fire Protection Association (SFPA) e vice presidente della organizzazione di standardizzazione SEK Svensk Elstandard.
2. Che opinione ha dell'E-Cat di Rossi?
Ecco una traduzione del comunicato stampa che ieri è stato diramato in svedese e inglese su sito di Elforsk AB a firma di Magnus Olofsson:
Report sulle misure effettuate su un reattore LENR - rilascio di energia e isotopi
Ieri, sono stati diffusi i sorprendenti risultati delle misure a cui è stato sottoposto un cosiddetto "catalizzatore di energia" nell'arco temporale di un mese. Il report, scritto da ricercatori del KTH e delle Università di Uppsala e di Bologna, descrive un rilascio di calore che non può essere spiegato da sole reazioni chimiche. I cambiamenti isotopici del carburante analizzato indicano che potrebbero piuttosto essersi verificate reazioni nucleari a bassa temperatura. Ciò implica che potremmo essere di fronte a un nuovo modo di estrarre energia nucleare possibilmente senza radiazioni ionizzanti e scorie radioattive. La scoperta potrebbe potenzialmente diventare molto importante per l'approvvigionamento energetico mondiale.
La parte centrale del reattore è uno stretto cilindro lungo venti centimetri. Negli esperimenti il reattore ha funzionato a temperature fino a circa 1400 gradi Celsius. È stato osservato un rilascio di energia netto pari a 1500 kWh. La produzione di energia termica è stata quantificati pari a 3-4 volte l'energia elettrica immessa. Il reattore è stato riempito con 1 grammo di nichel in polvere caricato di idrogeno più alcuni additivi.
Negli ultimi anni, Elforsk ha seguito lo sviluppo delle ormai cosiddette LENR, cioè reazioni nucleari a bassa energia. Elforsk ha pubblicato una breve rassegna sulle LENR. Elforsk ha cofinanziato il lavoro descritto nel report, oltre a precedenti misure che hanno mostrato un eccesso anomalo di energia.
Se sarà possibile gestire e controllare in modo sicuro queste reazioni, a questo punto ritenute di origine nucleare, potremo assistere a una trasformazione fondamentale del nostro sistema energetico. Elettricità e calore potrebbero allora essere prodotti con componenti relativamente semplici, favorendo un decentramento dell'approvvigionamento energetico che potrebbe esseresia poco costoso sia parte di una risposta al cambiamento climatico globale.
Per comprendere e spiegare il fenomeno bisogna continuare la ricerca. Metteremo al lavoro i ricercatori nel tentativo di confermarlo e poi spiegare come funziona.
Magnus OlofssonCEO Elforsk - Agenzia svedese di ricerca e sviluppo in campo energetico
3. Cosa replicheranno i "patoscettici"?
Avranno forse il coraggio di sostenere che il profilo di Magnus Olofsson corrisponde a quello di un incompetente o di un povero sprovveduto? A loro la parola.
4. Cosa penso io?
Per quello che può importare a qualcuno, penso che Andrea Rossi abbia scoperto qualcosa di grandioso, qualcosa che un giorno segnerà un grande spartiacque tra la Fisica del XX secolo e quella del XXI, qualcosa che renderà i chimici orgogliosi di discendere dagli antichi alchimisti, discendenza che oggi preferiscono disconoscere. Cosa abbia scoperto, quale sia la spiegazione del fenomeno in gioco, quali le variabili che ne possono consentire replicabilità e controllo, è materia su cui deve indagare seriamente e senza preconcetti la Scienza. E se non lo faranno le università, ci penserà la grande industria.
Ma sui tempi di ingegnerizzazione, industrializzazione e commercializzazione di tutto quello che potrà derivarne, a questo punto non mi faccio illusioni, anzi non nascondo la mia delusione. Rossi a gennaio del 2011 dichiarava di avere un prototipo pre-serie e di essere pronto per arrivare sul mercato già entro quell'anno. Tra pochi mesi ne saranno passati 4 di anni e ancora non c'è traccia di nulla di tutto ciò. Perché? Non evocherò poteri forti che hanno interesse a tenere la rivoluzione energetica nel cassetto, sarebbe fare complottismo e quello ormai lo fanno molto meglio i patoscettici pur di negare l'evidenza. La spiegazione probabilmente è questa: la comprensione e il controllo del fenomeno LENR che si verifica nell'E-Cat è assai minore da quella ostentata da Rossi. Vorrei sbagliarmi, ma tutti gli indizi mi sembrano convergere a ciò.
5. In conclusione
Sul fatto che l'E-Cat cambierà il mondo ho ben pochi dubbi: è un piccolo laboratorio destinato a rivoluzionare la nostra visione dell'universo e forse un giorno verrà messo sullo stesso piano, non certo per dimensioni, ma per importanza, del LHC del CERN. Riguardo la possibilità che la "consacrazione" avvenga a breve, da oggi annoveratemi pure tra gli scettici... non i patoscettici ovviamente, parlo degli scettici veri!
mercoledì 8 ottobre 2014
Finalmente il TPR2 sull'E-Cat
Oggi il sito svedese www.sifferkoll.se ha tolto il velo al secondo Third Party Report sull'E-Cat di Andrea Rossi. I coraggiosi firmatari di queste nuove 53 pagine - che non dubitiamo, tanto per cambiare, porteranno all'ebolizione entusiasmi e polemiche in eguale misura - sono sei (gli stessi del primo report di maggio 2013 tranne Torbjörn Hartman):
- Giuseppe Levi........Università di Bologna
- Evelyn Foschi.........Bologna
- Bo Höistad............Uppsala University
- Roland Pettersson...Uppsala University
- Lars Tegnér...........Uppsala University
- Hanno Essén..........Royal Institute of Technology di Stoccolma
Il sito svedese intitola il post "arXiv.org censuring the 2nd ITPR of Rossis E-cat" (censura di arXiv.org sul secondo indipendent third party report sull'E-Cat di Rossi) spiegando che "Apparently arXiv.org have put the second independent third party report
on hold for unknown reasons that can only interpreted as censorship. It
shows an undeniable COP of 3,2-3.6 over a 32 day period and substantial
isostope changes in nickel and lithium. Anyway here it is for those
interested." (traduzione: sembrerebbe che arXiv.org stia tenendo in attesa il secondo test indipendente di terze parti, ciò per motivi ignoti che possono essere interpretati solo come censura. Il report mostra un innegabile COP 3,2-3,6 nel corso di 32 giorni di misura e modifiche isotopiche sostanziali in Nichel e Litio).
In evidente dissenso con la "censura" di arXiv.org (ma più che di censura parlerei di normali e fisologici tempi di pubblicazione), il sito www.sifferkoll.se ha reso perciò scaricabile il report questo link:
Ne vedremo delle belle. Da notare che i firmatari del TPR2 ribadiscono quali siano le loro istituzioni di appartenenza... e francamente do molto più peso alla nostra millenaria Alma Mater Studiorum, all'Università di Uppsala e al Royal Institute of Technology di Stoccolma che ai miserrimi blogger e troll prezzolati che da mesi e mesi spargano fango e fango nel web in prospettiva di questo momento. A questo punto è infatti indubitabile che il report sia stato sottoposto a una lunga e meticolosa peer review incrociata tra gli istituti di ricerca di Bologna, Uppsala e Stoccolma (e non solo).
P.S. Oltre alle firme dei sei di cui sopra, segnalo quelle degli autori delle 4 appendici al report:
- David Bianchini, Bologna (Appendix 1. Radiation measurements during the long-term test of the E-Cat prototype)
- Ennio Bonetti, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna (Appendix 2. Alumina sample analysis)
- Ulf Bexell e Josefin Hall, Dipartimento di Scienza dei Materiali, Högskolan Dalarna (Appendix 3. Investigation of a fuel and its reactin product using SEM/EDS and ToF-SIMS)
- Jean Pettersson - Inst. of Chemistry-BMC, Analytical Chemistry, Uppsala University (Appendix 4. Results ECAT ICP-MS and ICP-AES)
Onore a tutti gli undici coraggiosi ricercatori, che amano seguire le vie della Scienza (e della propria coscienza) in favore dell'umanità, senza farsi intimidire dai mercenari che si dilettano (e ci provano pure gusto) a lastricarle di fango in favore del proprio tornaconto.
P.S. dal 13 ottobre 2014 il report è scaricabile anche dal sito dell'Alma Mater Studiorum: