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martedì 9 maggio 2017

ILLEGALITY DISTRICT

Post di Daniele Passerini

Un vigile urbano che ruba i soldi delle contravvenzioni è più che un semplice ladro, infatti deruba due volte i suoi concittadini: direttamente dalle loro tasche di automobilisti, indirettamente poiché è dipendente di una pubblica amministrazione che ogni fine mese, a nome della collettività, gli paga uno stipendio.

Ecco la notizia a cui mi riferisco (leggete il link):

«Intascava soldi delle multe»: Assisi, arrestato vigile urbano

Il fatto che poi lavori per la stessa amministrazione per cui lavoro io stesso, pure se in settore diversi e anche a qualche chilometro di distanza come sede, mi fa doppiamente adombrare, perché so benissimo come funziona l'opinione pubblica: tende sempre a fare di tutta l'erba un fascio. 

Ma questo "genio" di un vigile, veramente merita di passare alla storia per l'intelligenza... andate a vedere nel suo profilo facebook la foto che aveva scelto per la home... magari tra qualche ora la cambierà, ma per ora è sempre là.
Leggete bene la scritta sulla maglietta... oh my God! Senza parole...


4 commenti:

  1. @ Daniele

    "l'opinione pubblica: tende sempre a fare di tutta l'erba un fascio"

    Generalizzare è SEMPRE un errore da superficiali. Non ci si deve però scordare che la statistica è una scienza (quasi) esatta. Comincio a pensare che molti dei problemi del nostro paese dipendano dalla particolare disinvoltura etica che statisticamente ci caratterizza. Possibile mai che non passi giorno senza leggere di falsi, di peculato, di furti, di ruberie, di tangenti, mazzette, furbate, imbrogli, corruzioni in tutte le pieghe del potere? Sia per chi lo esercita (dal vigile urbano al primo Ministro o suoi familiari) e da chi lo sfrutta corrompendolo. Quando ci lamentiamo della nostra collocazione in Europa, oltre a dare la colpa all'Euro (che di colpe pure ne ha), pensiamo a questo nostro sistema marcio perchè così lo accettiamo noi.

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  2. @Claudio
    Si, sicuramente hai ragione: in Italia oggi credo che la percentuale di persone disoneste, prive di un senso etico, sia a livello patologico da molti anni ormai. Ma tanto nel settore privato che in quello pubblico.

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  3. @ Daniele

    Quoto anche te! Non c'è distinzione tra pubblico e privato, per l'onestà. Qualche volta, magari, il pubblico gode di maggior protezione e in certe situazioni offre, data l'asfissiante burocrazia, l'occasione di rendersi 'preziosi' e magari di lucrare su quelle funzioni che se 'oliate' procedono e altrimenti si bloccano. Ma l'etica è la stessa per tutti, solo che l'occasione può far emergere il ladro che è in ognuno di noi ;-)

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