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venerdì 18 dicembre 2015

Astronave Terra; COP21, l'insostenibile speranza di poter fare qualcosa di concreto.

(Post di Andrea Rampado)
Non occorre sapere tutto
prima di poter sapere qualcosa.
James D. Barrow

Siamo consapevoli - in pochi purtroppo - che il nostro pianeta Terra è una astronave che vaga nello spazio in compagnia di una stella, il nostro Sole. Possediamo risorse limitate; siamo un sistema chiuso nel quale ogni cosa prodotta dall'uomo o ricavata dalle risorse terrestri restano confinate tra cielo, terra e mare, sia di buono che di cattivo. L'unica vera risorsa praticamente illimitata è il nostro Sole che ci fornisce costantemente luce ed energia. Dopo circa 200 anni di rivoluzione industriale quello che l'uomo ha prodotto fino ad oggi ha ridotto la nostra astronave Terra in uno stato comatoso. Scienziati di tutto il Mondo da anni denunciano l'aumento della temperatura media globale, abbiamo la febbre e dobbiamo curarla. La causa principale secondo gli scienziati è l'aumento della concentrazione di CO2 e altri gas come il metano o gli ossidi di azoto nella nostra aria, nella nostra atmosfera. Per questo motivo nei giorni scorsi a Parigi si è parlato e discusso dei cambiamenti climatici in atto e della estrema necessità di porvi rimedio nel più breve tempo possibile. L'ONU ha convocato la COP21, 195 paesi che alla fine hanno sottoscritto un accordo che non mira però alla reale riduzione dei gas serra; lo scopo di questo accordo è mantenere gli attuali livelli di CO2 per contenere le temperature nei limiti massimi di un aumento globale di 2° C. Un accordo di 29 articoli che non prevede sanzioni di nessun tipo per chi non rispetta e non si impegna per questo obbiettivo. Molti media parlano di accordo epocale, ma alla fine sono solo delle deboli promesse con nessun controllore e nessuna sanzione.

C'è poco da fare, vero o non vero (1) che il cambiamento climatico è dovuto alle emissioni antropiche di gas serra (non solo CO2), quello che è importante capire è che questo pianeta è l'unico che abbiamo; 200 anni di rivoluzione industriale e l'incredibile aumento demografico lo hanno praticamente distrutto. Una crescita infinita per definizione è impossibile in un pianeta con risorse finite e limitate. Ma torniamo al COP21, si è discusso della CO2 e dei suoi effetti sul clima, si è discusso su come mantenere l'attuale livello correlando la sua concentrazione con l'aumento delle temperature globali fino ad un massimo di 2° C, ma non si è discusso di altri gas prodotti dall'uomo e dalle sue attività anche loro responsabili dell'aumento delle temperature come il metano e gli ossidi di azoto. Cerchiamo quindi, prima di tutto, di capire quali sono questi gas, che cosa li produce  e se è giusto e perché non se ne è tenuto conto.

Secondo alcuni studi dalla FAO (Food and Agricoltural Organizzation) il settore dell'allevamento è uno dei principali fattori d'impatto ambientale in grado di contribuire in modo sostanziale ai cambiamenti climatici in atto. Nel 2006 un rapporto della FAO (2) ha stimato che i processi che coinvolgono l'allevamento di animali generano gas serra in una percentuale pari al 18% delle emissioni globali prodotte dall'uomo, una quota decisamente superiore a quella prodotta dai trasporti (stradali, aerei, navali e ferroviari), responsabili del 13,5% di gas serra, soprattutto CO2. Nel 2009 una analisi di questo rapporto pubblicata dal Worldwatch Institute (3), ha definito che i gas serra prodotti dal settore zootecnico è superiore al 18%  e  rappresenta una quota pari o superiore al 51% delle emissioni totali globali.
Non ostante l’allevamento di animali contribuisca solo limitatamente alla produzione di anidride carbonica (CO2, il principale gas a effetto serra prodotto dall'uomo) con un 9% del totale, è comunque responsabile della produzione di altri importanti gas serra. Il 35-40% delle emissioni di metano, che ha un effetto 23 volte superiore a quello dell’anidride carbonica come fattore di riscaldamento del globo, il 65% delle emissioni di ossido di diazoto, un gas che ha un effetto 296 volte maggiore della CO2,  il 64% delle emissioni di ammoniaca, un gas che oltre ad un effetto serra 300 volte maggiore della CO2 (trasformato in N2O dai processi naturali nitro-denitro) contribuisce significativamente alle piogge acide e all'acidificazione degli ecosistemi.
Quindi a quanto pare se questi dati, come ho modo di credere sono reali, qualcosa non torna visto che l'accordo sottoscritto tra i 195 paesi che hanno partecipato al COP21 prevede solo il controllo della CO2.
Effettivamente se si va a ben guardare la CO2 è un business; mai sentito parlare di Carbon Credit?
Sono dell'opinione che se oggi esistesse il mercato della Ammonia Credit e del Metane Credit al COP21 si sarebbe discusso anche di questi problemi.
Che cosa sono i Carbon Credit?
Secondo il Protocollo di Kyoto, ogni stato può emettere una quantità fissa di anidride carbonica, che varia da Paese a Paese. Questa quantità prende il nome di “quote di carbonio”. Gli stati che hanno raggiunto un’efficienza tecnologica ed energetica maggiore, e che emettono meno CO2 di quella che è consentita loro, possono vendere le proprie quote non utilizzate agli stati meno efficienti, attraverso lo strumento di mercato detto “Emission Trading”. Ed ecco i carbon credit.
I Carbon Credit possono anche essere generati dalla piantumazione di alberi che assorbono CO2 e vengono quantificati tramite le metodologie scientifiche dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) collegate all’attuazione del Protocollo di Kyoto.
La vendita di carbon credit avviene solo tra stati firmatari. Quelli che hanno ridotto le emissioni vendono le proprie quote eccedenti a quelli che hanno attuato una politica energetica meno efficiente, consentendo loro di rimanere in linea con le richieste del Protocollo.
Gli stati che vendono i carbon credit sono quelli che hanno promosso una politica volta all’efficienza energetica. Si calcola tutto in CO2 perché è più "comodo". Utilizzare un’unica unità di misura (la tonnellata di CO2 equivalente, o Ton CO2eq) permette di confrontare diversi tipi di emissioni e di sapere, concretamente, quanto si sta inquinando. 
Il prezzo della compensazione di TonCO2eq dipende dal mercato, secondo la legge della domanda e dell’offerta.
In questo modo anziché avviare un circolo virtuoso è stato avviato un circolo vizioso, infatti se fosse applicata una politica di Carbon Tax ogni stato pagherebbe per ciò che produce, al contrario una politica di Carbon Credit alimenta elusione, evasione, truffe. In pratica il COP21 ha sancito di fatto il diritto ad inquinare, entro certi limiti ovviamente, ma limiti ben superiori a quelli attualmente raggiunti a livello globale.
Invito tutti a guardare la puntata di Report del 31 Maggio 2015, ecco il link:


Il diritto ad inquinare è costato un miliardo di euro fino ad oggi all'Italia, questo grazie ai Carbon Credit, non solo, sulle transazioni dei certificati sono state realizzate truffe miliardarie, La più colossale ha visto come protagonista una piccola società milanese, la Sf Energy Trading, specializzata nel brokeraggio di Carbon Credit (4). In meno di due anni attraverso un sistema di società false, prestanome e fatture gonfiate, che vedeva la complicità di importanti operatori elettrici in Italia, <b>ha creato un giro di affari pari a oltre 5 miliardi di euro e un’evasione dell’Iva di circa 1 miliardo di euro</b>.
A titolo di cronaca segnalo che tra i maggiori attori italiani "speculatori" del clima c'è un certo Carlo De Benedetti (Repubblica e l'Espresso) che con il Gruppo CIR ha fondato "GIGA" (5), società che acquista e vende titoli Carbon Credit internazionali.
Poi a pensar male; basta leggere il rapporto della Banca Mondiale del 2014 (6) nel quale si evince chiaramente che le decisioni e gli accordi del COP21 erano già state definite. Il giro d'affari stimato è di 910 miliardi di dollari per ogni anno dal 2010 al 2050 a fronte di un impegno dei 195 paesi sottoscrittori dell'accordo dal COP21 di soli 100 miliardi di dollari all'anno, solo per le emissioni di CO2, ma anche per il metano e l'ammoniaca si stanno preparando. Ad esempio si sono "accorti" che una mucca produce dai 250 ai 300 litri di metano al giorno e hanno inventato un sistema per stoccare il bio-metano e utilizzarlo inserendo un tubicino nell'intestino della mucca collegato ad un serbatoio esterno. Personalmente penso sia un abominio, qualcosa che dovrebbe essere contrastato in tutti i modi possibili, ma purtroppo il business è business e l'inquinamento è un grandissimo business.
Eppure, visto il recente rapporto dell'OMS, basterebbe cambiare  le nostre abitudini alimentari con un immenso guadagno in salute e al tempo stesso diventando rispettosi della nostra astronave Terra.
Stoccaggio flatulenze bovine (7)!
  1. http://www.petitionproject.org/
  2. http://meteo.lcd.lu/globalwarming/FAO/livestocks_long_shadow.pdf
  3. https://www.worldwatch.org/files/pdf/Livestock%20and%20Climate%20Change.pdf
  4. http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/21/Intesa_Benedetti_investono_sulla_Co2_ce_0_080421042.shtml
  5. http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/21/Intesa_Benedetti_investono_sulla_Co2_ce_0_080421042.shtm
  6. http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Climate/State-and-Trend-Report-2015.pdf
  7. http://intainforma.inta.gov.ar/?p=19084 (aggiornato 28-12-2015)

N.B. Questo post è stato scritto a seguito della richiesta dell'Ing. Mario Massa:
Scusate l'OT, ma mi pare strano che su 22Passi non si parli del Cop21 a Parigi. Anche perchè io non ho capito una cosa: enfatizzano che hanno firmato che non faremo alzare la temperatura della terra oltre 1.5°C nel 2020 rispetto a prima dell'industrializzazione (all'inizio era 2°C). Ma la temperatura da allora si è alzata di 0.8°C. Con l'andamento attuale nel 2020 si alzerebbe di meno di 1°C rispetto a prima dell'industrializzazione. Quindi hanno firmato che possiamo inquinare molto più di adesso? O i miei dati sono sbagliati o non ho capito nulla. (13 dicembre 2015 22:35)

31 : commenti:

Silvio Caggia ha detto...

Intanto c'è chi prevede il raffreddamento globale...
http://www.retenews24.it/sole-va-letargo-sta-arrivando-lera-glaciale-paura-litalia-gia-gennaio/
Che pensare?
Speriamo si compensino a vicenda... :-)

Unknown ha detto...

@Mistero
Intanto mi sono letto tutto il post dettagliatamente, e devo dire che ho imparato diverse cosette che non sapevo, sopratutto mi ha colpito la faccenda del metano e del diossido d'azoto, che in realtà fanno più danni del CO2! Uno stile di vita migliore e più consapevole, però caro Andrea, presuppone una intelligenza collettiva che comprende le cose e dunque prende le decisioni di conseguenza. Questa intelligenza allo stato attuale non c'è, perchè prevalgono gli interessi economici. Sul cibo, sull'energia, sulla mobilità, sull'allevamento, ci sono già le tecnologie per operare dei grandi cambiamenti. Penso alle biotecnologie, alla stupida lotta retrograda agli OGM, come se tutti noi non fossimo degli OGM ante litteram! Ecco perchè le LENR, con tutti i loro limiti di gioventù di affidabilità e funzionamento, ritardano. L'unica domanda che mi e ti pongo è questa. Tutto questo succede per caso? E' solo una combinazione fortuita di stupidità, grettezza ed interessi economici, oppure c'è un disegno a mantenere le cose così? A me ha fatto impressione che la Cina sia quella che si è più opposta agli accordi di Parigi, e negli stessi giorni sta chiudendo le scuole e sospendendo molte attività perchè l'inquinamento dell'aria è insostenibile! Non vedete la contraddizione in questo comportamento?

Silvio Caggia ha detto...

@Vladimir Putin
Il signor Domenico Canino ha detto:
"stu­pida lotta retrograda agli OGM"...

@Domenico Canino
http://www.unonotizie.it/22994-ambiente-dossier-agricoltura-per-putin-rischio-guerra-se-non-si-bandiscono-gli-ogm.php

Unknown ha detto...

@mistero
Gli OGM in sè sono come i coltelli, si possono usare bene o male, per sfilettare la carne o per uccidere una persona. Non è perchè le multinazionali citate nell'articolo fanno cattivo uso, sempre per soldi, delle tecniche genetiche, che esse diventano meno interessanti ed efficaci! Io ho visto su alcuni campi, con i miei occhi, venire fuori meraviglie vegetali senza più antiparassitari e pesticidi. Il problema è che ancora sono tecniche costose e non ci dovrebbero essere i brevetti in mano a multinazionali, non gli OGM in sè, che sono una tecnologia di immense prospettive per il pianeta terra. Direi, come Daniele, che spesso si getta il bambino con l'acqua sporca.

Silvio Caggia ha detto...

@Domenico Canino
"Io ho visto su alcuni campi, con i miei occhi, venire fuori meraviglie veget­ali senza più antiparassitari e pesticid­i"
E che OGM avresti visto?
Gli OGM funzionano esattamente al contrario, tipo il grano Roundup che è più resistente al pesticida e quindi ne puoi mettere DI PIU'!

Alessandro Pagnini ha detto...

Gli OGM dovremo imparare a gestirli. Non confondiamo ciò che è perversamente indirizzato dall'interesse economico tout court, dal principio generale. Ci sono probabilmente moltissimi vantaggi ottenibili con una attenta lavorazione di certi vegetali, ad esempio, per renderli più forti e capaci magari di resistere in climi estremamente aridi.
Non dimentichiamo che attualmente la grande tradizione vinicola italiana sussiste grazie alla creazione di una nuova specie di vite, frutto dell'unione tra la vite americana (mi pare) immune alla peronospera, e i vitigni autoctoni italiani, altrimenti destinati alla scomparsa.
Non è proprio quello che oggi si intende come OGM, ma gli assomiglia molto e nessuno se ne scandalizza.
Credo si debba dare una sorta di 'codice etico' alla manipolazione genetica, ma opporvisi a prescindere mi pare una battaglia di retroguardia, come se ne sono viste tante nella storia dell'umanità.
Se poi dovessimo indirizzarci verso una dieta vegetariana (vegana ancora mi pare eccessivo, specialmente per un amante dei formaggi come io sono ;-) ), che ritengo auspicabile, poter contare su varietà sempre migliori, appetibili e nutrienti di vegetali (ovvio che OGM possono essere anche gli animali e forse lo saremo anche noi stessi, ma si spera a fini migliorativi) potrebbe facilitarne l'adozione e la sicurezza di completezza di apporti nutritivi.

Quanto al link di Putin, anche stavolta sul problema specifico sto con lui, ma riguarda un uso deprecabile della manipolazione genetica, che consegue con la creazione di pericolosi pesticidi. Tutta la scienza e soprattutto le sue applicazioni, possono essere di aiuto o di intralcio, costruttive o distruttive. Rinunciamo alla tecnologia per non sbagliare? Potrebbe non essere la scelta peggiore, dato che finiamo per distorcere sempre tutto, ma è una scelta difficile e che penso sia impraticabile, quindi rassegnamoci a dover fare del nostro meglio per gestirla.

Unknown ha detto...

@Alessandro
Anche io come te, sul problema specifico stop con Putin, e non con le multinazionali; il problema non è la tecnologia, ma l'uso che se ne fa! la tecnologia in sè non è buona o cattiva, ma lo sono gli uomini che la usano.

Unknown ha detto...

l incrocio di vite americana con quella europea ho rafforzato la vite verso questo fungo ,ma, non ho risolto il problema.
con l ogm riuscirei per un certo lasso di tempo ad evitare il problema , dopo ,il fungo si modificherebbe a sua volta e si creerebbe un antagonista realmente micidiale.
lo stesso problema successe negli anni 70 .per combattere il ragno rosso , ogni hanno l industria chimica doveva produrre veleni sempre più potenti perchè sta bestia di ragnetto si adattava .
Come è stato risolto il problema?
alla prossima puntata...

Unknown ha detto...

scusate
anno non hanno

Unknown ha detto...

..allora il problema ragno rosso sulla vite è stato risolto dagli agricoltori ,non certo dalle ditte farmaceutiche (l ultima risorsa che avevano era il lanciafiamme).
Ci si è domandati cos è che favorisce la proliferazione indiscriminata del ragno rosso? nei vigneti è presente ,ma, in giusto equilibrio con il suo antagonista.
Pertanto è bastato smetter di usare i ditiocarbammati (invenzione delle ditte chimiche), sterminatori della fauna vegetale (ma i cattivi resistono..) , e ricominciare con il rame , l equilibrio si è con il tempo ripristinato

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Roberto
"...l incrocio di vite americana con quella europea ho rafforzato la vite verso questo fungo..."
Dici poco!

Per il resto rimane il fatto che quasi ogni tecnologia assomiglia alla FORZA, tornata prepotentemente alla ribalta con il rilancio della saga di Guerre Stellari. Se ne può utilizzare il lato oscuro, come quello luminoso.
Un copia-incolla genetico (si sta avvicinandosi a poter fare cose del genere) che potesse correggere in un nascituro una sindrome di down, o una forma di nanismo, io lo vedrei come buono. Ci sono scuole di pensiero, soprattutto di origine cattolica o comunque religiosa, che memori degli anatemi papali di Pio IX (mi pare fosse lui) contro i primi treni a vapore, visti come demoniaci e della più generale diffidenza di ogni intervento umano nel supremo disegno divino (che devo dire disegna piuttosto maluccio, dal nostro punto di vista), optano per lasciare che la provvidenza faccia il suo corso, per quanto orribile e doloroso possa essere. Non sono di questo orientamento e ritengo abbiamo il diritto di cercare di migliorare le nostre condizioni di vita, il che non è esclusivamente legato a benessere fisico o materiale in genere, ma non avere un tumore al cervello, ad esempio, aiuta non poco.
Se poi le cure non brevettabili, ma magari comunque interessanti e piuttosto efficaci, vengono ostracizzate e nascoste da potentati farmaceutici, è questione diversa e sulla quale credo la pensiamo tutti nello stesso modo.

AleD ha detto...

http://www.climatemonitor.it/?p=39943

E adesso? Che si fa?
Tocca schiattare tutti insomma...

Silvio Caggia ha detto...

@AleD
Tranquillo, lascia stare gli studi americani e seguì gli studi svizzeri... :-)
http://www.terranuova.it/Alimentazione-naturale/Ecco-quante-emissioni-di-CO2-produce-il-cibo-che-mangi
Ai debunker come te lascio il divertimento di scoprire perché gli articoli basati sullo studio americano dicono stupidaggini e perché quelli basati sullo studio svizzero dicono invece cose intelligenti... :-)

Silvio Caggia ha detto...

@AleD
Hai trovato il trucco? :-)
Il trucco sta nel fatto che le raccomandazioni dietetiche americane vanno a sostituire la carne con Il pesce e con i latticini, mentre gli studi svizzeri fanno riferimento a legumi e cereali, che sono tra l'altro la base dei mangimi animali.
Ricordiamoci che gli animali non solo sono "macchine" con un "cop" sconvenientissimo tipo 1/6, ma sono soprattutto esseri senzienti! Questa è la cosa che da sola dovrebbe chiudere ogni altro discorso!

Silvio Caggia ha detto...

Per gli scientisti con dubbi sull'ultima affermazione:
https://www.psychologytoday.com/blog/animal-emotions/201208/scientists-conclude-nonhuman-animals-are-conscious-beings

AleD ha detto...

@Silvio: anche le piante sono esseri viventi, come mai per loro non ci sono problemi nel cibarsene?
Mi spiace, io fino a quando non esisterà il replicatore di star trek rimarrò serenamente onnivoro...

Alessandro Pagnini ha detto...

@ AleD

In effetti c'è chi attribuisce una sorta di 'sentimenti', tra cui la paura o qualcosa che gli assomiglia, pure alle piante. Inoltre nessuno di noi si preoccupa se passeggiando nei prati calpesta qualche formicuzza, o se fa fuori qualche insetto col parabrezza della propria auto lanciata in corsa. Dove mettere il limite è cosa ardua. Comunque io direi, almeno fin dove si riesce. Non ho intenzione di angosciarmi per ogni animaletto anche minuscolo con cui, anche inconsapevolmente posso trovarmi a reagire, altrimenti finirei a preoccuparmi pure di come tratto la flora batterica del mio intestino. Alcune tribù australiane dicono di non mangiare tutto ciò che abbia una faccia. Non mi è chiarissimo cosa intendano per 'faccia', ma pare che per loro sia un criterio chiaro. Io per adesso sono onnivoro, ma vorrei riuscire a cambiare abitudini. Sono troppo cialtrone in cucina per poter accontentare mia figlia senza far ricorso a facili piatti di origine 'violenta', ma vorrei cambiare e in futuro spero di riuscirci, magari con l'aiuto di una esperta a sostegno ;-)

Silvio Caggia ha detto...

@AleD
Le piante sono esseri viventi, ma io parlavo di esseri senzienti.
Un animale può mangiare i frutti di una pianta senza ucciderla, anzi, permettendo alla pianta stessa di portare in giro i suoi semi. Le piante si sono co-evolute con gli animali, potremmo dire che il loro scopo biologico è essere mangiate...

gio ha detto...

letterina a Natale Babbo :

https://ecowatch.com/2015/12/21/elon-musk-vw-fix/

firme in fondo

Barney ha detto...

Off topic.
Vi e' sfuggita questa (non) notizia?

Silvio Caggia ha detto...

@Barney
Non c'è sfuggita, ma è quello che i bé dicono a voi unbé da tempo... Qual è la notizia?
La notizia sarebbe che cominciaste ad ascoltare...

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Barney
Seguivo stamani, in treno, il post su ecat world dedicato al tuo link.
Non ho letto però tutto l'articolo.
Quoto Silvio, non c'è grande notizia, anche se fa piacere che un'altra voce si levi a, perlomeno, insinuare il dubbio che forse la CF soffra di cattiva reputazione anche oltre i suoi demeriti, che potrebbero essere quelli di non aver fornito evidenze bastanti e una ripetibilità affidabile, oppure di essere gelosamente nascosta a scopo di profitto da chi FORSE quei risultati li ha ottenuti.
E quando si ha una brutta reputazione, in pochi ti si fanno vedere accanto e sarà più facile trovare qualcuno che ti sputa addosso, tra il plauso dei più, piuttosto che uno che ti difende, a rischio di esser preso a sputi pure lui.

La notizia del giorno, casomai, è l'annunciata separazione tra Stefano di Martino e Belen Rodriguez. Silvio, scatenati...caccia libera, adesso! :-D

Barney ha detto...

Infatti, e' una non notizia, che t'ho detto? :-)
Una ennesima certificazione che il vino e' buono fatta da un astemio che manco ha guardato se il tappo era marcio, immaginarsi se ha annusato il bicchiere.

L'ho collegata alla (non) letterina a Babbo Nachele poco sopra (amo molto di piu' Mr. Burton che le radici culturali italiane -italiano Babbo Natale??!!!-) di Mr. Elon Musk, fondatore di Tesla e concorrente di VW. Direi che se vedete conflitti di interesse in tutto, questo e' il padre di tutti i conflitti di interesse...
Bello il commento sulle auto "zero emission". Sa tanto di "free energy", ma va bene: e' Nachele, tra poco :-)

Unknown ha detto...

@Barney
A me sembra di capire da questo bellissimo articolo di un filosofo della scienza come Huw Price, che al di là del fatto che Rossi abbia o meno qualcosa di funzionante, ciò che conta è l'atteggiamento di rifiuto A PRIORI di ogni cosa possa essere assimilabile a fusione fredda o LENR. Se è LENR allora è fuffa! Non c'è niente di menio Galileiano di tutto ciò. E lui fa l'esempio concreto del neutrino superluminoso del laboratorio dei grandi scienziati con ottima reputazione: quella sì che è stata un cantonata!
Ora febbraio è vicino, sapremo se il gatto funziona e quanto è affidabile, ufficialmente. Se da vero BE della prima ora ci ho preso ne sarò felice, ma sarò sopratutto molto vendicativo con gli unbè, sarà uno sfottò eterno che durerà secoli!!! Se non ci ho preso è giusto che succeda l'inverso!

Alessandro Pagnini ha detto...

Ok Barney, vorrà dire che ci manca il parere di un esperto sommelier. Ci contenteremo del vino della casa per adesso. Comunque dobbiamo brindare, le feste sono alle porte.

@ Domenico
Dovrebbero mancare una 50 ina di giorni, oltre recupero, e poi vedremo che f9 sarà. Spero che il verdetto non si faccia attendere troppo. E spero che non sia troppo inquinato da strategie industriali.
Non credo che sarà un annuncio tempestivo e sì/no. In un caso o nell' altro stanno gestendo o l'affare o la truffa del secolo, quindi non penso disveleranno i risultati e faranno annunci frettolosamente.

Barney ha detto...

@Pagnini & Canino.
Diceva Goebbels che una bugia ripetuta mille volte diventa una verita'.
L'ostracismo della scienza mainstream verso la fusione fredda secondo voi (e secondo Huw Price) deriva SOLO dall'ottusa difesa di uno status quo che non puo' accettare una rivoluzione copernicana quale quella proposta da Rossi & Co., non solo perche' significherebbe l'abbandono dell'approccio classico attuale (teorizza, sperimenta, pubblica e soprattutto fatti giudicare da tuoi pari), ma anche perche' cio' segnerebbe l'avvento di uno stuolo di maverick sconosciuti che spodesterebbero i vecchi baronati. Piu' facile negare lo status di scienza alle LENR, cosi' si mantengono potere, soldi e prestigio.

E' una posizione legittima, che pero' secondo me sconta -se mi posso permettere- l'inesperienza e la non conoscenza del campo di giuoco e delle regole del gioco. Anche per quel che riguarda Price (che e' un filosofo, e infatti il suo e' un saggio. Non un articolo scientifico).

C'e' un commento molto bello di Pekka Janhunen, il tuttologo (lo dico con affetto, sia chiaro. Pekka e' un cranio; un po' pazzo ma un cranio) finlandese che conosco bene per averci lavorato assieme, credo sia su ecatnews. Pekka dice in sintesi che questa spiegazione della ghettizzazione puo' anche essere vera, MA che nessuno ci racconta l'altra meta' della storia, ovvero quale sia la QUALITA' e la QUANTITA' dei lavori che i LENR-isti hanno sottoposto a peer review e dalla peer review rifiutati. Egli stesso -che fa anche il revisore, come capita anche a me a volte- dice che molti lavori che gli vengono sottoposti in altri ambiti sono cosi' osceni che dopo averli letti (questo e' importante, ovviamente: leggere e valutare quel che si legge. Do per scontato che il revisore quello faccia. Perche' per me e' sempre divertente leggere cosa fanno gli altri, e per i miei colleghi lo stesso) li respinge senza appello. Di quei lavori, se non sono pubblicati, NESSUNO sapra' nulla, perche' il sistema e' anonimo e cosi' deve essere, altrimenti si perde il senso della cosa. Pekka dice in sostanza che c'e' piena conoscenza dei lavori pubblicati sulle LENR su blog, conferenze fusioniste e via andare, ma che la scarsissima quantita' di lavori veramente peer reviewed pubblicati su riviste riconosciute puo' anche (anche, non solo) essere dovuta alla scarsa (understatement) qualita' dei lavori stessi.

Se i TPR fossero stati presentati a Nature, sarebbero stati scartati perche' parlavano di LENR, o semplicemente perche' la descrizione del setup e dei risultati era troppo scarsa e il tutto non riproducibile (al netto del catalizzatore segreto)? Io credo, come Pekka, che non si possa non considerare questo aspetto. E Pekka e' uno convinto che Rossi abbia in mano qualcosa.

Semplifico: fa comodo avere la posizione della vittima sacrificale, e giustificare il non funzionamento/la non riproducibilita' con l'ostracismo. Fa comodo pensare che tutti i reviewer sono ottusi e patoscettici, ma almeno il dubbio che il lavoro scientifico presentato da Rossi e compagnia sia di infima qualita' dovrebbe venirvi, no?

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Barney

"...almeno il dubbio che il lavoro scientifico presentato da Rossi e compagnia sia di infima qualita' dovrebbe venirvi, no? ..."

Ci può stare.


"...Se i TPR fossero stati presentati a Nature, sarebbero stati scartati perche' parlavano di LENR..."

Anche questo ci può stare, però!


Ci teniamo il dubbio, ma nemmeno è tanto importante risolverlo. Mi interessa di più capire se, scientificamente ben presentati o meno, gli esperimenti in atto stanno portando a qualcosa di concreto. Io ritengo che la risposta sia affermativa e seguo il jonp, non certo come Vangelo, anche perchè Rossi in certi frangenti non si è vergognato a millantare situazioni irreali (ma lo comprendo benissimo), ma comunque con l'idea che Rossi stia raccontando sostanzialmente la verità.
E' quasi Natale, Barney, fagli un regalo e fai finta di credergli anche tu! :-)

Barney ha detto...

E' Nachele, come dicevo ieri :-)
Ma francamente tendo a credere piu' a Nature che al JoNP. Cosi' come tendo a credere piu' alla fisica classica che a quella della slitta di Babbo Natale :-P

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Barney

Uffa....non sei minimamente collaborativo! ;-)

Mauro elia ha detto...

AUGURI A TUTTI!
http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/15_dicembre_24/caldo-natale-new-york-superati-20-gradi-8478c4e6-aa66-11e5-85c0-9f00ee6a341c.shtml

giorjen ha detto...

http://www.technologyreview.com/news/544896/our-energy-transformation-in-2015/

g

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