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mercoledì 26 settembre 2012

Tutti i video dell'OPEN HYDROBETATRON TEST
(email dal gruppo di progetto dell'IIS Pirelli)

Da: Paola Pieravanti
A: Daniele Passerini (22passi)
Data: 26 settembre 2012 ore 8:57
Oggetto: OPEN HYDROBETATRON TEST

Egr. Dott. Passerini,

Le scrivo per chiederLe cortesemente di pubblicare questa mail (scusandoci con tutti per gli involontari disguidi relativi a precedenti uploading non ufficialmente, però, da noi comunicati attraverso il blog) con la quale indichiamo riepilogativamente i link per i video che illustrano le varie fasi dell'OPEN HYDROBETATRON TEST al fine di poterle condividere con chi segue le nostre sperimentazioni:
  1. Experimental Set (Part. 1, Sez. 1, 2, 3, 4) - Illustra la nostra strumentazione e il modo con il quale abbiamo risolto il problema degli spikes (link già presente sul blog 22passi)
  2. Reference Device (Part. 2)  -  Potenza assorbita dalla nostra apparecchiatura di riferimento 
  3. Plasma Reactor (Part. 3, Sez. 1, 2, 3)  -  Potenza assorbita da HBeta 
  4. Final Conclusions (Overunity) - Determinazione del rapporto tra le due potenze, a parità di temperatura raggiunta
Vorremmo ricordare che le condizioni operative sono molto limitate dalle necessità imposte dal criterio di misurazione (un esempio per tutti: senza determinazione indipendente della quantità di vapore non possiamo portare il liquido all’ebollizione) e sicuramente non idonee alla ricerca del miglior rendimento. Con l'apparato in fase di realizzazione sarà possibile una sperimentazione più completa con calcolo della misura diretta dell'energia termica prodotta.
In questo momento il materiale granulare di tungsteno con il quale proseguiremo la sperimentazione è sottoposto a conteggio per costituire una scala di fondo per  la determinazione di eventuali impronte gamma, da confrontare con quelle eventualmente rilevabili dopo la reazione.
Vi terremo aggiornati. 

Grazie a Lei ed a tutti coloro che con affetto ci seguono ed i cui consigli sono stati, diverse volte, molto preziosi.
Un cordiale saluto a tutti.
Paola Pieravanti e gruppo di progetto
***
 
Riepilogo dei 9 video dell'OPEN HYDROBETATRON TEST

 













 

20 : commenti:

Marco da Rallo ha detto...

@Mario Massa

! 1,37 !

facciamo una gita?
M.

F.C. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mario massa ha detto...

Ciao Marco, il metodo utilizzato per la determinazione del calore emesso è inaccettabile per una dichiarazione e dobbiamo aspettare la misura calorimetrica come scritto anche dalla professoressa Paola Pieravanti. Se la misura calorimetrica indicherà un eccesso superiore alla somma degli errori (e io penso di no) ti aspetto a Reggio e la gita la facciamo.

Marco da Rallo ha detto...

@Mario Massa

intesi
M.

Franco Morici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Franco Morici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Franco Morici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Franco Morici ha detto...

Sono completamente d'accordo con quanto detto da Mario.

Segnalo solo all'ing. Abundo e alla dott.ssa Pieravanti un possibile errore di calcolo desunto dalla visione di alcuni dei filmati postati.

Con riferimento alla misura della potenza assorbita dal "Reference Device" alla Temperatura di 93°C (cioè a partire da minuto 7.00 circa), se si scorre il filmato la potenza assorbita dal dispositivo di riferimento (che ricordiamo poi verrà posta a numeratore per il calcolo del rendimento del dispositivo Hydrodron) viene dedotta da i seguenti passi:

a) minuto 7.54, viene effettuata la prima rilevazione di consumo mostrata dal display del Wattmetro, pari a 1.667316 kWh

b) dopo circa un minuto dopo al minuto 8.57, viene effettuata la seconda rilevazione di consumo mostrata dal display del Wattmetro, pari a 1.668334 kWh

Ora il consumo di energia cioè la differenza di 0.001018 kWh cioè 1.018Wh determinatosi in 63 secondi, darebbe come risultato 58.17W (non i 62.88W attribuiti nel filmato al minuto 9.39) ai quali vanno successivamente tolti i 10W stimati come consumo a vuoto del circuito, quindi ottenendo una potenza netta assorbita dal dispositivo di riferimento di 48.17W.
(calcoli e alcune discordanze nei valori sono visibili anche dal riepilogo riportato sul quaderno degli appunti al minuto 9.54)

Se la potenza netta assorbita è di 48.17W riportandola a numeratore per il calcolo dell'efficienza (come mostrato partire dal minuto 2.03 del filmato "Final Conclusion"), al posto dei 52.9W utilizzati, otteniamo un valore di 48.17/38.6 cioè un COP di 1.248 contro l'1.37 dichiarati, cioè se non sbaglio una riduzione del risultato pari al 8.9%.

Credo che, al di là dei calcoli, quanto sopra possa essere preso più che altro come esempio dell'effetto che piccoli errori possano avere sui risultati ed inoltre, secondo me, mostra l'utilità della comunicazione/documentazione attraverso dei filmati.

Per ridurre un po l'incertezza, consiglierei di utilizzare un intervallo di tempo maggiore tra le letture del Wattmetro.

Colgo l'occasione di questo commento per ringraziare ancora una volta il Gruppo Athanor per la generosa condivisione dell'esperienza sperimentale.

Alessandro Pagnini ha detto...

"Colgo l'occasione di questo commento per ringraziare ancora una volta il Gruppo Athanor per la generosa condivisione dell'esperienza sperimentale"

Mi associo :-)

Luci0 ha detto...

Ma perché non utilizzare un sistema di monitoraggio più completo per la potenza, forse questo oggetto potrebbe essere adatto e comunque adattabile ... http://openenergymonitor.org/emon/applications/homeenergy

Luci0 ha detto...

Anche questo ... http://openenergymonitor.org/emon/node/58
P.S. conosco il progetto Arduino solo per sentito dire e quindi più dei link non posso aiutarvi.

mario massa ha detto...

@LuciO
“Ma perché non utilizzare un sistema di monitoraggio più completo per la potenza?”

Il Wattmetro utilizzato da Abundo è il VIP System3 della Elcontrol, uno strumento certificabile assolutamente completo in classe 0.5, non mi pare il caso di proporre di utilizzare cose di classe inferiore.

Abundo ha detto...

@Franco Morici
E'incredibile !
Eravamo pronti, in caso di errore, ad una semplice, gradita, segnalazione, non ad un aiuto cosi' circostanziato e preciso.
Ovviamente ci scusiamo dell'errore materiale, ma e' impagabile sapere di poter contare su una collaborazione di cosi' alto livello, specie se si considera il garbo - non improvvisabile- con cui ci viene offerta.
Il coraggio di condividere ha spesso alti e bassi, ma "alti" cosi' ripagano di cento eventuali "bassi".
Grazie, cordiali saluti.
Ugo Abundo

Franco Morici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Franco Morici ha detto...

@ ing. Abundo e dott.ssa Pieravanti

Chiedo scusa se completo solo stamane il mio commento ai filmati perché (come accade a molti) ho avuto problemi di tempo.

Con tutte le cautele del caso, seguendo l'esperimento così come viene mostrato ed in base all'indicazione data nel precedente commento, provo a determinare l'assorbimento del dispositivo Hydrotron su tutto il periodo in cui il display del Wattmetro risulta visibile in camera, in modo da valutare il consumo del dispositivo su un arco temporale più esteso in considerazione di possibili oscillazioni del consumo stesso.

Con riferimento alla misura della potenza assorbita (file "Plasma Reactor n.3") alla Temperatura di 93°C, se si scorre il filmato la potenza assorbita dal dispositivo Hydrodron (che ricordiamo poi verrà posta a denominatore per il calcolo del rendimento) viene dichiarata al minuto 2.54 come 38.6W.

Se però si rilevano i valori misurati dal Wattmetro disponibili rispettivamente al:

1) minuto 1.08, il display del Wattmetro mostra un valore pari a 1.091550 kWh

2) minuto 2.34, il display del Wattmetro mostra un valore pari a 1.092758 kW

il consumo di energia, per differenza, vale 0.001208 kWh cioè 1.208Wh che rapportato agli 86 secondi trascorsi tra le due rilevazioni, darebbe come risultato 50.56W (invece dei 48.6W attribuiti nel filmato al minuto 2.50) ai quali vanno successivamente tolti i 10W stimati come consumo a vuoto del circuito, ottenendo quindi una potenza netta assorbita dal dispositivo Hydrotron di 40.56W.

Se la potenza netta assorbita dal dispositivo Hydrodron è di 40.56W riportandola a denominatore per il calcolo dell'efficienza (minuto 2.03 del filmato "Final Conclusion"), al posto dei 38.6W utilizzati, e mantenendo a numeratore il valore di potenza di riferimento calcolata nel mio precedente commento, otteniamo un valore di 48.17/40.56 cioè un COP finale di 1.187 al posto di 1.37.

Penso che le future misure calorimetriche potranno fornire indicazioni utili a stimare l'energia in uscita dal sistema e spero che possiate continuare a condividere la sperimentazione con gli utenti e gli appassionati che seguono il Vs lavoro attraverso questo Blog.
Cordiali saluti

Luci0 ha detto...

@Mario Massa - A quanto sembra lo strumento ha la possibilità di memorizzare gli eventi o comunque di stampare perché non pubblicare lo storico della registrazione. http://www.elcontrol-energy.net/prodotti/schedaprodotto.asp?FAMIGLIA=VIPSYSTEM3

Abundo ha detto...

@ Franco Morici
Di nuovo grazie, e ci sdebitiamo raccontando un particolare accaduto sotto gli occhi delle telecamere tedesche, per condividerne l'auspicabile interpretazione:
in un certo istante, a temperatura stabilizzata da decine di minuti, il reattore a plasma ha iniziato a consumare meno e a far salire la temperatura!

@ Lucio
ottima proposta, seguiremo questo consiglio con l'apparato calorimetrico, grazie.
Ugo Abundo & G.P.

Franco Morici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Franco Morici ha detto...

Abundo wrote:
in un certo istante, a temperatura stabilizzata da decine di minuti, il reattore a plasma ha iniziato a consumare meno e a far salire la temperatura!

Una variazione della conducibilità complessiva del sistema, a parità di tensione applicata, potrebbe determinare una riduzione del consumo.
Ci auguriamo che al fenomeno di innalzamento della T segnalato possa corrispondere anche calore in eccesso rilevato dalla calorimetria.

Vincenzo Bonomo ha detto...

La diminuzione della resistenza elettrica inizia quando l'idrogeno comincia a metallizzare diventando superconduttore e quindi inizia la reazione di fusione nucleare aumentando proporzionalmente la temperatura del reattore.

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