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sabato 26 marzo 2011

"Per me conta solo ed esclusivamente
il risultato del lavoro"

Rinnovo l'invito a tutti i lettori del blog a non smettere di inviarmi segnalazioni e stimoli a cui dare risalto. Ieri ad esempio Tiz ha segnalato il link a una nuova intervista rilasciata pochi giorni fa dall'ingegner Andrea Rossi a Radio Città del Capo, un'emittente bolognese che, sin dalla presentazione del 14 gennaio 2011 ha dato  un buona copertura mediatica all'Energy Catalyzer. Eccone qui la trascrizione del clip audio disponibile (qui) sul sito di Radio Città del Capo.



(l'audio si apre subito con le parole dell'ingegner Rossi)

Dopo il test di Bologna - che è stato l'ultimo test su un modulo da laboratorio - abbiamo iniziato la produzione dell'impianto industriale, che è un impianto da 1 megawatt termico di produzione di energia, che verrà inaugurato ad Atene verso fine ottobre del 2011, quindi adesso siamo completamente focalizzati su questo. Pertanto il nostro prossimo passo sarà la presentazione di un impianto industriale da 1 MW funzionante presso un cliente.

Il prototipo che avete presentato qui a Bologna sembrava poter essere - come dire - adibito anche a usi privati. Come mai avete deciso invece di partire con un impianto di più grandi dimensioni?

Bene, è un problema autorizzativo. Per servire una clientela di tipo industriale il modulo presentato a Bologna è troppo piccolo, cioè ha una produzione di energia troppo piccola, però siccome l'impianto da 1 MW non è altro che un insieme di tanti moduli da 10 [kW, ndr] è abbastanza semplice il fatto di passare a un consumo di tipo industriale. Ora, avere le autorizzazioni per istallare e far funzionare un impianto di tipo industriale è molto più semplice che non avere le autorizzazioni per la produzione di un impianto di tipo domestico, perché in un'industria un impianto viene gestito e controllato da professionisti - quindi le normative prevedono che ci sia una persona capace ed esperta come responsabile di impianto, questo vale per qualsiasi impianto di tipo industriale - mentre a livello domestico il processo autorizzativo/di certificazione è molto più lungo e complesso, perché quando si vende un impianto di tipo domestico si vende un impianto a persone non esperte, che pertanto non sono assolutamente tenute a conoscere tutta una serie di istruzioni tecniche eccetera, ecco il motivo.

Molto chiaro. Tra l'altro abbiamo letto in un'intervista che lei ha rilasciato recentemente a una rivista svedese - un'intervista in chat [prima parte e seconda parte, ndr] - che lei è disponibile anche a collaborare con la Svezia, con imprenditori svedesi eventualmente.

Si

Ecco, ci chiedevamo come mai non in Italia. Perché non a Bologna magari, la città dove avete peraltro presentato la vostra invenzione.

Si guardi - tra l'altro con l'Università di Bologna abbiamo anche fatto un contratto di ricerca e sviluppo - in Italia noi non abbiamo assolutamente nessuna preclusione di nessun genere - io sono italiano tra l'altro - però è evidente che io devo andare dove c'è dell'interesse specifico.

Ecco, proprio a questo proposito, vista la natura oggettivamente rivoluzionaria del prototipo che avete presentato, ci venivano in mente due cose. Da un lato se ne parla molto poco nonostante lo abbiate presentato pubblicamente, cioè se ne parla abbastanza - un po' on line - ma non più di tanto, in termini giornalistici diciamo che il dibattito attualmente è relegato a un ambito piuttosto specialistico...

Vero.

...lei che idea s'è fatto di questo? Non le credono? Pensano che lei - metto fra virgolette la parola - sia un "ciarlatano"? È questa la ragione per cui se ne parla così poco?

No, non credo. L'opinione che mi sono fatto io è che questa è una tecnologia estremamente nuova e quindi una volta fatta una presentazione di tipo strettamente sperimentale in ambito universitario, quando ci si trova di fronte a una tecnologia che è estremamente innovativa, è necessaria una applicazione industriale prima che effettivamente possano nascere interessi di tipo specifico a livello più diffuso. Quindi ecco perché noi adesso siamo esclusivamente focalizzati sulla realizzazione del nostro primo impianto industriale.

Lei ha detto praticamente che la strada vostra è quella dell'impianto perché si può avere un controllo maggiore. I rischi legati alla vostra tecnologia? L'attualità ci parla dei rischi dovuti alle centrali [nucleari a fissione, ndr] classiche, dal Giappone arrivano notizie allarmanti, idem in Germania (la Merkel ha detto "stop" a due impianti)... insomma, oltre all'uscita dal petrolio si inizia a parlare anche di uscita dal nucleare "vecchio stile". La sua tecnologia che problemi potrebbe presentare?

La cosa fondamentale è che noi non utilizziamo materiali radioattivi e non abbiamo come risultato della nostra operazione residui radioattivi in uscita dal reattore. Non ci sono emissioni di nessun genere e quindi da un punto di vista ambientale questa tecnologia non crea assolutamente problemi.

Ingegnere, lei si sente un po' il Marconi del XXI secolo in questo momento?

No, guardi, in questo momento io mi sento solo uno che sta lavorando come un matto - 16 ore al giorno - per arrivare in tempo alla consegna a ottobre dell'impianto ad Atene e questa è l'unica cosa che io mi sento. Per me conta solo ed esclusivamente il risultato del lavoro, il resto sono solo...

Quali possono essere in uno sviluppo futuro - che lei vede magari tra diversi anni con lo sviluppo di queste tecnologie - i cambiamenti epocali nella produzione dell'energia?

È una domanda a cui è molto difficile rispondere, perché se il nostro impianto a ottobre funziona bene le possibilità di espansione sono di tipo esponenziale. È chiaro che se stiamo lavorando con l'impegno - allo spasimo - con cui ci stiamo lavorando è perché ci rendiamo conto che è qualcosa che potrebbe anche essere molto utile.

63 : commenti:

Giovanni La Fiura ha detto...

Tornando invece all'intervista su Coast to Coast AM, curiosa la storia del vecchietto di 96 anni bravissimo con le polveri di nichel. E interessante la valutazione (mi pare mai fatta prima) sul costo del 'combustibile': 20$ kg
http://pesn.com/2011/03/24/9501795_Andrea_Rossi_with_Sterling_Allan_on_Coast_to_Coast_AM/

"What will be of interest to many within the LENR community is that Andrea released a few tidbits of technical information. He stated the nickel powder used as fuel costs about 20 dollars a kilogram. However, they process it in a very special way requiring delicate equipment. The employee who works to process the nickel powder is actually 96 years old. Rossi is 60 years old and the fact his associate is still "the best man for the job" at such an advanced age gives him hope for another 36 years of productivity!"

Daniele Passerini ha detto...

@Giovanni La Fiura
Cosa darei per una foto di questo employee di Rossi... sarà mica tipo il Mago Gandalf?! :)))

Anonimo ha detto...

Dall'intervista emergono dati interessanti riguardo le supposte rese economiche del catalizzatore:

Un modulo da 10kW termici dovrebbe essere commercializzato a circa 2000 dollari.

Il modulo consuma 1g al giorno di idrogeno e 0,5g al giorno di nichel (da ricaricare ogni 6 mesi).

In un giorno il modulo e' in grado di produrre 10*24=240kWh di energia termica.

Supponiamo che per riscaldare un appartamento occorrano 10 metri cubi al giorno di gas naturale (al costo di 0,75 euro/mc).

Sapendo che 1 metro cubo standard di gas naturale sviluppa un'energia di 10,7kWh, per riscaldare l'appartamento occorrono circa 100kWh al giorno di energia, meno della meta' di quelli erogabili dal catalizzatore.

Il risparmio secco e' quindi di 7,5 euro/giorno, corrispondenti a 1350 euro/anno.

In pratica in poco piu' di un anno il costo del catalizzatore viene ammortato e ci rimane pure un surplus di 140kWh/giorno di energia termica che possiamo convertire in energia elettrica per coprire il fabbisogno domestico e/o riversare in rete.

Davvero troppo bello per essere vero...
Tamerlano

Anonimo ha detto...

In effetti era troppo bello per essere vero, ho commesso un errore ,il costo del catalizzatore e' di 20000 dollari e non di soli 2000 dollari.

Per ammortarla occorrono quindi circa 10 anni.
Il resto del calcolo e' corretto.

Tamerlano

Daniele Passerini ha detto...

@Tamerlano
Eh sì, Rossi a Bologna aveva detto 2000 (credo che faccia come la Apple, stessi prezzi in dollari e euro) a kW. Ma i prezzi probabilmente scenderanno, forse saranno previste forme di leasing... comunque mi sembra un po' prematuro parlarne ora.

ant0p. ha detto...

per adesso il costo al kw per l'impianto è già più basso che per impianti termoelettrici classici, quindi lo rende già conveniente installarlo a livello industriale. infatti si comincerà da quello, poi se tutto funziona bene allora si potrà pensare agli impianti individuali.
però non sono così sicuro che il prezzo di installazione diminuisca più di tanto..in queste cose il prezzo è determinato principalmente dai materiali che ci sono dentro. la diminuzione del prezzo potrà derivare dalla produzione di massa ma non sarà così veloce come si potrebbe pensare..i computer diminuiscono perchè come materiali hanno ben poco dentro, ma l'e-cat ha sempre bisogno di molto materiale per le schermature ecc. ma in ogni caso se dovesse funzionare bene sarebbe un passo avanti non da poco.

ant0p. ha detto...

però a ripensarci..sono massimo 50kg a 20000 dollari, 400 al kg. dentro non ci sono metalli preziosi, quindi non è vero che domina il costo del materiale..allora si che potrebbe scendere molto:))

Anonimo ha detto...

Una cosa che centra poco ma che volevo chiedere da tempo. Mr. Rossi è credente e cristiano.

Grazie

Anonimo ha detto...

Quale è la data del prossimo appuntamento sperimentale all'università di Bologna.


Sorbole

AlexFe ha detto...

A mio personalissimo avviso il fattore "materiali" incide poco nell'e-cat...quello di Bologna era solo un prototipo, ma non mi pare ci fosse molto, anzi, l'impressione è che la parte più consistente fosse il driver elettronico, le schermature sarano di piombo..e mi sembra che stia sui 2 € al kg, sarà pur pesante, ma per fare 20000 € hai voglia.
Più che altro vorrei sapere quanto costerà il nickel specifico per e-cat, si dice sia in forma di polvere nanometrica, che ci aspetti un futuro tipo stampanti ink jet?...la macchina costa poco ma i consumabili ti stroncano.
In ogni caso nei primi anni sicuramente l'apparato sarà caro, pur rimanendo conveniente rispetto alle alternative, ma sono convinto che nel giro di un quinquennio scarso i prezzi crolleranno...facciamo le corna!!!!!

Daniele Passerini ha detto...

@ant0p
La mia è una supposizione... ma come vedi sei arrivato alla mia stessa conclusione, anche perché è quella che desideriamo in tanti! :)

@anonimo
Ho la risposta... la tua domanda mi è piaciuta, credo che nessuno avesse pensato a fargliela a Rossi da quando è venuta fuori tutta la storia dell'Energy Catalyzer. Così gliel'ho girata via mail... e mi ha risposto a stretto giro! Però - se leggi bene dove si lasciano i commenti - vedi che su questo blog ho adottato la regola di non rispondere a commenti anonimi. Per cui aggiungi un post scriptum con una tua qualsivoglia firma che mi permetta in futuro di riconoscerti se lasci altri interventi, e ti farò avere la risposta alla tua domanda. Grazie.

@sorbole
Mi dispiace, non posso risponderti. :(

@AlexFew
Al momento la priorità è che vada sul mercato la linea per l'industria, il resto verrà da sé.
Quei prezzi probabilmente valgono proprio ora per l'industria. Quando ci saranno le implementazioni per uso domestico ci auguriamo tutti che i prezzi scendano.

ant0p. ha detto...

@alexfe
si i materiali contano poco, m'ero sbagliato all'inizio:)) ma sicuramente costerà meno del fotovoltaico. per fare 10kw con celle solari ci vuole molto più materiale. non sapendo come è la parte elettronica e l'interno del reattore non so quanto possono incidere sul prezzo. rossi diceva che l'interno è molto complesso, però per quanto complesso possa essere nella produzione in serie si troverà un modo per ridurre i costi..
c'è anche da considerare che essendo una teconologia nuova se prendesse piede avrebbe molti margini di miglioramento e i costi per la ricerca e lo sviluppo sarebbero quelli principali, molto più dei costi per i materiali, quindi il rapporto prezzo/peso rimarrebbe alto anche se il costo al kw (sia per la costruzione dell'impianto che per il consumo) diventerebbe di gran lunga più basso rispetto ai costi degli impianti attuali.

Anonimo ha detto...

Una cosa che centra poco ma che volevo chiedere da tempo. Mr. Rossi è credente e cristiano.

phileas fogg

Daniele Passerini ha detto...

@phileas fogg
Bene, grazie per il nick. E ora - senza farti aspettare 80 giorni! :) - ecco la risposta di Rossi:
Sono credente e cristiano. Profondamente. E sono anche convinto che senza l'aiuto di Dio non avrei superato determinato ostacoli.
A.R.

Vettore ha detto...

Riguardo ai prezzi del reattore, direi che questi non sono legati strettamente ai materiali (ne come tipologia ne come quantità), e neanche alla complessità di assemblaggio. Nel caso di apparati industriali ci sono molti costi fissi diretti ed indiretti che incidono e che poi si riflettono sul prezzo. Nel caso di apparati domestici, quando verranno messe su delle linee di produzione apposite, è molto probabile che i prezzi scendano parecchio. Se una lavatrice, che è molto più complessa e costosa da produrre, viene venduta ad alcune centinaia di Euro, immagino che l'E-Cat a regime non potrà costare all'utente più di uno o due miglia di euro per 10kW. Questo fattore è talmente marcato che probabile renderà conveniente per i produttori utilizzare un altro business model: cioè vendere a prezzi bassissimi o addirittura dare in comodato gli E-Cat e fornire a pagamento le ricariche ed il servizio di manutenzione.

Anonimo ha detto...

Il complesso di E-Cat da 1 MW in Grecia
avrà anche una turbina per trasformare in parte il lavoro prodotto dal calore in energia elettrica?


phileas fogg

Guido ha detto...

Ho creduto fino dall'inizio al funzionamento dell'E-Cat in termini di produzione di energia in esubero ed anche ad una sua possibile reale applicazione. Tuttavia mi pare opportuno rilevare che il tempo lungo che si prende Rossi per la messa in esercizio dell'impianto da 1MW, (con ritmi di lavoro di 16 h/giorno come lui sostiene!) fa nascere dei dubbi sulla sua ripetibilità o quanto meno al controllo dell'energia prodottoa. Spero proprio di sbagliarmi però l'ultima frase dell'intervista, in cui si augura che l'impianto possa funzionare "BENE", mi pare che confermi i miei dubbi.

Mahler ha detto...

«Rinnovo l'invito a tutti i lettori del blog a non smettere di inviarmi segnalazioni e stimoli a cui dare risalto.»

Colgo la palla al balzo e ti giro l'ultimo post sul suo blog dell'astronauta americano Brian O'Leary (http://en.wikipedia.org/wiki/Brian_O'Leary), che cita l'invenzione di Rossi come esempio di tecnologia del futuro. Eccoti il link:

http://drbrianoleary.wordpress.com/2011/03/23/breakdown-to-breakthrough-is-possible-now/

Saluti,
Mahler

ant0p. ha detto...

probabilmente per l'impianto da 1megawatt il principale problema è trovare il modo più efficiente per avere i drive singoli per tutti i 125 e-cat in modo da garantire la controllabilità del tutto nel modo più affidabile. e anche trovare un modo per rendere il più semplice la manutenzione e la ricarica periodica dell'impianto.
insomma, è ovvio che un impianto più grande da produrre in serie per l'industria non può essere mettere solo in serie/parallelo con lo scotch gli e-cat per fare un prototipo sperimentale:)) ci vuole una macchina che riesce a ottimizzare la produzione e che sia comoda e affidabile da usare, quindi è molto importante il progetto iniziale e tutta l'elettronica per il sistema di controllo non dev'essere una cagatina da fare..per impostare bene la produzione in serie ci vuole tempo, ma non penso che il problema sia la controllabilità della reazione del singolo e-cat..

Tiz ha detto...

Domanda... questa volta non c'entra assolutamente nulla con l'E-Cat.

Non si puo` fare nulla per rendere meno pesante la lettura del blog? Ad esempio meno script flash e widget vari in giro per le pagine (nella fascia verticale a destra)... i tempi di caricamento, nonche' il carico sulla cpu (oltre allo scrolling con Firefox specie mentre si carica la pagina, che viene sistematicamente disturbato da uno di questi script) ne gioverebbero.

Grazie.

ancondassae ha detto...

Ciao,
mi chiedevo se in Italia è stata già prevista/organizzata la commercializzazione dell'e-cat dopo ottobre (visto che al momento non ne sembra prevista la produzione)...
Grazie.

AlexFe ha detto...

@Tiz

la soluzione, usa chrome...scherzi a parte, indietro il sito era pesantino e faceva fatica ad aprirsi, ma adesso più di un paio di secondi per aprire la pagina non mi prende...e come banda sono messo molto male (0,7 mega) per darti un punto di riferimento uso chrome e win 7 con un netbook che per quanto vada bene non ha prestazioni estreme.

ancondassae ha detto...

@Tiz
normalmente il problema è causato dal pc troppo lento o dalla banda insufficente... io ad es. non ho particolari problemi, fai una prova con repubblica.it. se impiega oltre 2 sec. (ad es. 5 o più) per lasciarti fare lo scroll da quando vien visualizzato qualcosa, penso che sei in quelle condizioni...(io ad es. se collego il pc vecchio (P4 3 GHz) ho quel problema..)I browser non aiutano più di tanto in quel caso...
Ciao.

piero41 ha detto...

Mi piacerebbe sapere, per curiosità, se l'ing. Rossi nel passato sia già ventuto a contatto, per il suo a-cat con il mondo dei militari perchè loro a differenza dei politici mi sa che sono molto più attenti e pronti per queste cose. Non vorrei che tutto, brevetto o non brevetto sparisse, almeno per qualche anno, sotto il secreto di stato. Questo nuovo oggetto, studiato, riadattato, potenziato al massimo dalla ricerca militare, come questa ha sempre fatto con le nuove scoperte, darebbe loro un enorme vantaggio nei trasporti: motori di navi, di carri, di carri armati, forse di aerei, missili? bombe ed esplosivi limitati? Se ad ottobre tutto funzionerà bene mi sa che l'incontro avverrà, speriamo in modo civile e che tutto non sparisca nel buio dopo che l'ing. Rossi e le sue imprese magari saranno state ricoperte d'oro.
piero41

Alberto ha detto...

Attenzione a non confondere potenza con energia. Il fotovoltaico sta scendendo, e si parla già di 1500 €/kwp, ma 1 kwp produce circa 1200-1400 kwh/anno (a seconda della zona d'Italia in cui ci si trova).

L'apparato di Rossi può lavorare h24, quindi produrre 24 X 365 = 8760 kwh annui / kwp. (termici, da convertire in elettrici).

Direi che rispetto al fotovoltaico siamo ad un costo di circa 1/6 per energia fornita (sì, c'è anche il costo del combustibile, mentre il sole è gratis, ma questo è "quasi" trascurabile...)

ant0p. ha detto...

ehsi non solo la distinzione tra potenza-kw e energia-kwh, bisogna anche specificare se il kw di potenza per il costo di installazione è elettrico o termico. perchè sui 2000euri/kw non mi ricordo che sia stato mai specificato se sono termici o elettrici..sapendo che l'impianto da 1mega(termico) a rossi costa 500000euri sono portato a pensare che il costo di 2000€/kw sia riferito alla potenza elettrica.

ant0p. ha detto...

e quindi se è riferito alla potenza elettrica il singolo e-cat costerebbe 3*2000=6000euri, non 20000 come se fossero quelli termici..ma per queste cose vedremo a ottobre:)) per adesso m'interesserebbe sapere altre cose sulla sperimentazione, sperando che la questione burocratica del brevetto si risolva velocemente..

Anonimo ha detto...

Da un punto di vista strettamente commerciale Rossi ha tutto l'interesse a non rendere troppo appetibile il catalizzatore per l'utente finale.
La cifra presumibilmente richiesta per un E-Cat domestico potrebbe lievitare anche a 25000 euro, cifra ancora competitiva rispetto una comune caldaia a gas naturale.

E questo a prescindere dal costo di produzione dell'oggetto che potrebbe essere a regime di poche migliaia di euro.
La tecnologia sarebbe in regime di monopolio e dunque Rossi avrebbe tutto l'interesse a massimizzare il profitto allo scopo di reinvestire in ricerca e sviluppo.

Per l'utente finale non mi aspetto grossi risparmi, almeno fino a quando altre aziende non riescano a replicare il fenomeno e a fargli concorrenza commerciale, brevetti permettendo.

La rivoluzione immediata sarebbe piuttosto di tipo teoretico, potrebbe nascere una nuova branca della fisica con sviluppi assolutamente imprevedibili.

Tamerlano

Daniele Passerini ha detto...

@phileas fogg
L'impianto sarà da 1MW termico, naturalmente potrà, volendo essere collegato a una turbina per generare sui 3/4 kW e avere ancora un buon margine di potenza termica... se ho capito bene.

@Yoda
Ti ha risposto perfettamente ant0p, aggiungo che Rossi può vantare sicurezza nel controllo di ciascun E-Cat perché è un po' come guidare una Ferrari tarata a non superare i 10km/h. Ci sono margini di miglioramento stratosferici nel rendimento di queste macchine.

@Tiz
Ti hanno già risposto in tanti. In verità nella side-bar non c'è caricato nulla di "pesante. Io uso Safari e Firefox, col primo il blog si apre velocemente senza nessun problema. Con Firefox l'apertura è più lenta, nel senso che è come se la pagina venisse caricata per metà una prima volta, poi ricomincia da capo una seconda volta. Ho cercato di capire perché, anche chiedendo aiuto all'assistenza di google-blogger, ma non ne sono venuto a capo.

@ancondassae
Riguardo la rete vendita per l'Italia, non sei il primo a fare questa domanda. Rossi invita a fare riferimento a Defkalion... so per certo di persone qui in Italia che hanno già mandato il loro curriculum e hanno ricevuto risposta che verranno presi in considerazione non appena andranno ad organizzare la rete vendite... ma non so se aspetteranno ottobre per questo.

@Piero41
Non ho mai pensato a chiederglielo direttamente ma, persone vicino a lui, mi hanno confermato che del progetto E-Cat sono molto bene a conoscenza il DoE e il DoD statunitensi (il Department of Energy e il Department of Defense ovviamente). A questo punto penso che se lo avessero voluto fermare, lo avrebbero fatto ben prima.

@Tamerlano
Ben venga la concorrenza, al consumatore finale può solo giovare. Torno ora da Firenze, oggi mi sono visto con Roy Virgilio alla conferenza di Emilio del Giudice e Angelo Baracca (interessantissima!). Roy e io ci auguriamo entrambi che Rossi e Piantelli, e chi altro ancora sarà della partita, possano competere nel mercato dell'energia come hanno fatto i vari costruttori di personal computer nel mercato dell'informatica: facendo scendere i prezzi e aumentare le prestazioni.

Buonanotte a tutti (anche a Vettore, ant0p, Alberto e AlexFe naturalmente)

Daniele Passerini ha detto...

@Mahler
Grazie per i link... proprio quelli però ti avevano condannato all'antispam, me ne sono accorto solo ora! ;)

Buonanotte anche a te

Aldo maggi ha detto...

seguo le vicende delle LENR sin dal 1998 con maggior o minore intensità in dipendenza del fatto che le informazioni sugli esperimenti filtrino dai laboratori nel mondo dei non addetti ai lavori di cui faccio parte. Ovvio, perciò, che nel caso degli esperimenti di Rossi-Focardi, che hanno ricevuto un'inconsueta copertura mediatica, io segua il progredire degli eventi ormai da molti mesi. Dal momento che Lei, Sig.Daniele, è stato presente all'esperimento di febbraio, che, quindi, a modo di entrare in contatto con il Prof. Levi, La pregherei di chiarire con quest'ultimo perché, nonostante io abbia cercato in tutto il sito internet del Dipartimento di Fisica dell'Università di Bologna, non si faccia menzione alcuna della ricerca che l'Ing. Rossi asserisce di aver finanziato con Eur (o USD ?) 500.000 . Nel ringraziarLa per il grande lavoro che sta facendo a favore della diffusione di questi importanti esperimenti, Le invio cordiali saluti
aldo maggi

Daniele Passerini ha detto...

@Aldo Maggi
Gentile Aldo Maggi, per rispondere alla Sua domanda devo premettere che Rossi ha in primis la mentalità di imprenditore, perciò immagino che per lui un accordo verbale e una stretta di mano corrispondano alla chiusura di un contratto. Per me che lavoro nella pubblica amministrazione un contratto si chiude con l'atto formale, per questo è un po' di settimane che preferisco non parlare della cosa.
Ciò detto ritengo probabile che l'iter burocratico amministrativo dell'università per la ratifica del contratto di ricerca a cui l'ingegner Rossi ha fatto riferimento su Ny Teknik sia semplicemente ancora in corso.

francescog ha detto...

non ho capito questo iter burocratico è inziato o è una tua ipotesi??
il 12 giugno ci sarà il referendum...la mia paura è che siccome è molto probabile che vinca il parere contrario al nucleare (almeno è quello che dicono i sondaggi...)...se la domanda (si sa già come sarà??) è di carattere generale cioè non è specificato a quale nucleare si riferisce (fusione ,fissione LERN....) L'e-cat diventa "Illegale" per decreto...ciò significa quando il reattore da 1MW farà notizia e ci saranno i dati sarà necessario un'altro referendum con una CORPOSA campagna di informazione (sono mesi che se nè vanno e sopratutto soldi... ) l'ideale sarebbe rimandare il referendum; altrimenti non so cosa fare...spero sia una paura infondata........la parolina che può cambire il tutto e "impianto";un container non è un'impianto secondo le leggi se non ricordo male...

francescog ha detto...

scusate il doppio commento; ho trovato la "domanda" del referendum:http://www.pierluigiadami.it/blogalexlanger/2011/03/il-quesito-e-il-comitato-per-i.html

Daniele Passerini ha detto...

@francescog
È da un bel pezzo è iniziato! Non è una mia ipotesi.
Quanto al resto che dici, mi sembra strano che l'E-Cat possa in qualche modo rientrare nell'oggetto del referendum sul nucleare... certo però che in Italia tutto e possibile. Tu sai per certo questa cosa o è una tua ipotesi? :)

ant0p. ha detto...

in effetti quello che dice francesco va visto..si deve specificare 'centrali nucleari a fissione'..perchè la furbizia demenziale dei politici potrebbe accanirsi con l'e-cat con un cavillo idiota derivante da una domanda troppo generica per il referendum..stavo quasi attivandomi per riesumare la mia tessera elettorale ormai in disuso per votare si contro il veteronucleare, ma aspetto prima di sapere bene quale sia la domanda, che qui si rischia di perdere tempo, perchè basterebbe che l'e-cat funzioni bene e prenda piede che la fissione è affossata all'istante senza bisogno di nessuna legge.. ma comunque referendum o no penso che anche senza e-cat sia difficile che sul lungo periodo il nucleare riesca a prevalere anche solo sulle rinnovabilli..perchè le rinnovabili in poco tempo anche in italia sono cresciute molto, mentre per attivare sul serio i lavori per le centrali a fissione ce ne vuole di tempo..sono ottimista alla fine..per me le centrali faranno in ogni caso la fine del ponte di messina:))
e se il referendum fosse troppo generico e da ignoranti che non sanno manco distinguere tra fissione e fusione e per paure da rimbambiti dicono no a qualsiasi cosa che abbia a che fare con le reazioni nucleari..non penso che andrei a votare..potrebbe rivelarsi un boomerang..

francescog ha detto...

daniele per il momento sono "ipotesi"; deve esserci un messagio contenete un link chè è finito nello "spam" contiene i quesiti del referendum; comunque si menziona "impianti nucleari" senza specificare ; questa è la definizione di "impianati"www.tremontibis.com/guida_operativa/Impianti_definizione.htm mi pare di capire (è complessa) che anche strutture mobili possono essere classificati tali quindi.....si rientra nel caso del referendum...o che dolore..spero di sbagliarmi ma questa cosa va chiarità...

ant0p. ha detto...

ecco ho trovato il testo completo:

http://www.greenstyle.it/referendum-12-13-giugno-su-acqua-e-nucleare-i-testi-dei-quesiti-2429.html

duecentomila parole senza mai specificare di che tipo di energia nucleare si tratta..quindi niente, non vado a votare (come al solito:)). il solito testo burocratico, prolisso e ignorante che dice di tutto tranne quello che serve..sarebbe troppo facile rigirare la frittata nel caso qualcuno volesse ostacolare l'e-cat..

francescog ha detto...

bisogna chiedere ad un esperto per esserne sicuri....comunque Rossi,con sommo dispiacere per gli italiani che non se lo meritano (più o meno), ha fatto bene a non considerare l'italia per la produzione con il rischio che c'è di seconda batosta dallo stato italiano.....

Daniele Passerini ha detto...

@francescog € ant0p
Ho tolto dallo spam i vostri commenti coi link... micidiale l'antispam di questa piattaforma!
Ant0p, ahimè l'istituto del referendum abrogativo funziona propriovcosì, si aboliscono disposizioni ad hoc per ottenere un certo effetto sulla legislazione, visto che le leggi le fa il Parlamento non il popolo. Ceto l'effetto non è mai una lettura comprensibile!
Tanto per prendere un po' di oggetti abrogati:
"...realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare..."
"...localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare..."
"...costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare..."
"...rifiuti radioattivi..."
"...previsione che le approvazioni relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, già concesse negli ultimi dieci anni dalle Autorità competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AENOCSE) o dalle autorità competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia, previa approvazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare..."
"...previsione delle modalità attraverso le quali i produttori di energia elettrica nucleare dovranno provvedere alla costituzione di un fondo per il «decommissioning»..."
"...previsione, nell’ambito delle risorse di bilancio disponibili allo scopo, di una opportuna campagna di informazione alla popolazione italiana sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla sua sicurezza e alla sua economicità..."
"...procedure di progettazione, approvazione e realizzazione delle opere, infrastrutture e insediamenti produttivi concernenti il settore dell’energia nucleare..."
"...energia nucleare prodotta sul territorio nazionale..."
"...impieghi pacifici dell’energia nucleare..."
"...progetto, della costruzione e dell’esercizio degli impianti nucleari, nonché delle infrastrutture pertinenziali..."
"...effetti sulla popolazione e sull’ambiente delle radiazioni ionizzanti dovuti alle operazioni degli impianti nucleari e all’utilizzo delle tecnologie nucleari, sia in situazioni ordinarie che straordinarie..."
"...ivi comprese quelle inerenti l’energia di fonte nucleare..."
"...Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi..."

ecc. ecc. ecc.
Insomma, parrebbe evidente che il riferimento è al nucleare civile da fissione, anche perché - fino ad oggi - per energia nucleare si intende solo quella da fissione o al più quella da fusione (ma le centrali a fusione appartengono ancora al regno del futuribile).

Daniele Passerini ha detto...

@francescog
Sì, Rossi ha fatto benissimo a puntare sulla Grecia e non sull'Italia, ma non credo pensasse al referendum... :)
Spero che non finisca che debba pure puntare su qualche Università svedese invece che italiana, l'ambiente accademico lì sarebbe pronto ad accoglierlo a braccia aperte... mentre qui si discute ancora. :(

Daniele Passerini ha detto...

@francescog
Sì, Rossi ha fatto benissimo a puntare sulla Grecia e non sull'Italia, ma non credo pensasse al referendum... :)
Spero che non finisca che debba pure puntare su qualche Università svedese invece che italiana, l'ambiente accademico lì sarebbe pronto ad accoglierlo a braccia aperte... mentre qui si discute ancora. :(

Panda ha detto...

SALVE
E' dal 25-01-2011 che seguo il vostro blog ed ogni giorno gli do u'occhiata lo trovo interessantissimo e spero che sia la volta buona per un graduale declino dell'oro nero,la TERRA è una sola e tanti non capiscono l'importanza.

Daniele Passerini ha detto...

@Panda
Ovviamente non posso credere che mi stai dando del "voi", ma se con "voi" intendi tutti gli altri lettori, come te, che stanno contribuendo a fare di questo blog un vero e proprio punto di incontro, allora ti ringrazio non solo da parte mia ma anche a nome di tutti... voi! :)
E mi unisco al tuo augurio.
Ciao a presto

ant0p. ha detto...

@daniele
è evidente a noi, molto probabilmente lo sarebbe anche a politici/avvocati/giudici, ma sapendo come sono fatti non mi stupirei che per vari interessi (già ampiamente in preallarme a giudicare dagli scetticoni terrorizzati che si vedono in giro da ogni parte in italia:)) cominciassero a fare una campagna anti-e-cat approfittando dell'ignoranza e della paura diffusa su qualunque cosa abbia a che fare con gli atomi e facendo leva in modo pretestuoso sul risultato anti-nucleare del referendum..
poi magari l'e-cat sarà accolto bene una volta diffuso e sperimentato e tutti capiranno che il referendum era solo sulla fissione.. e sarò io a essere stato paranoico:)) oppure può benissimo succedere che anche se il referendum non arrivasse al quorum il veteronucleare finirà lo stesso nel dimenticatoio. non sono mica un profeta:)) però valutando tutto non sono assolutamente sicuro che votare sia la scelta migliore..se non ci fosse stata la prospettiva lenr in modo così concreto forse alla fine avrei deciso di votare, ma in questa situazione e con quel testo così generico preferisco non votare..già mi immagino molti che daranno fuori di matto se l'e-cat dovesse diffondersi seriamente..meglio non dargli troppi appigli per fare del complottismo anti-nuclearefreddo:))

roberto ha detto...

dico la mia:
votare è utile perchè qualora si abrogasse definitivamente il nucleare a fissione ,volenti o no ,chi ha interessi pecuniari ,di potere o altro genere,dovrà per forza indirizzarsi verso ciò che è legalmente permesso.
per quanto riguarda l E-cat,sono ottimista.Nel senso che se funzionasse come si presume ,a furor di popolo ,ne verrà richiesta l applicazione.Le leggi le fanno gli uomini...non dio,pertanto si possono modificare

Guido ha detto...

@ Daniele
certo è che se anche l'Università di Bologna, dopo aver fatto dei test, tentenna e non prende una decisione riguardo ad accordi di ricerca con Rossi la cosa è preoccupante. Mi pare strano che sia solo una questione di lungaggini burocratiche anche se siamo in Italia! Se il Dipartimento di fisica, che ha avuto la possibilità di verificare il funzionamento del reattore in più occasioni, non prende la palla al balzo per fare subito l'accordo ed avere la possibilità di essere protagonisti in uno degli eventi scientifici potenzialmente più importanti dell'umanità, non c'è da stare tanto tranquilli.

Silvio (non Caggia) ha detto...

@Yoda
penso che dopo le polemiche scaturite dagli ultimi test, ci vadano più che comprensibilmente coi piedi di piombo !

Comunque sarebbe interessante conoscere gli sviluppi di questo accordo e solo chi è in diretto contatto col DF di Bologna può saperlo.

MarcoP ha detto...

Mi pare che ci si preoccupi troppo del prezzo che avrà l'energia prodotta con l'e-cat. Per prima cosa non è pensabile che se fin'ora siamo disposti a pagare l'energia una certa cifra ad un certo punto ci verrà venduta a molto meno.
Oltretutto non considero una buona cosa avere improvvisamente dell'energia a basso costo. I costi attuali (in crescita) dell'energia hanno avviato dei virtuosismi che non vorrei vedere abbandonati di colpo a causa di un'abbondanza di energia a basso costo. Sto parlando di attenzione verso il risparmio energetico e l'efficenza, così come dell'attenzione verso fonti di energia rinnovabili. Tutte cose che stanno cambiando il nostro modo di rapportarci con l'ambiente in cui viviamo.

MarcoP ha detto...

Riguardo al discorso sul referendum, non mi fascerei troppo la testa. Per prima cosa il referendum serve per abrogare una legge già fatta che serve per regolare delle cose già esistenti (le centrali nucleari a fissione), poi di fatto l'e-cat è ancora in sviluppo e si basa su un principio ancora non conosciuto e che di sicuro non è quello delle centrali nucleari. Voler far rientrare adesso l'e-cat nei casi di una legge del 2008 mi pare un po' una forzatura.
Ricordiamoci poi che la vittoria del sì ad un referendum sarebbe vincolante solo per 5 anni.
Secondo me la vittoria del sì Sarebbe molto utile ad evitare che l'Italia butti ora nel cesso una marea di soldi, cosa che sarebbe ben peggiore del ritardo di qualche anno dell'arrivo dell'e-cat in italia (anche se non credo che il referendum avrà alcuna conseguenza sulla sua diffusione).

francescog ha detto...

il problema è che non è SPECIFICATO (che sia sottointeso con conta nulla) il tipo di nucleare; 5 anni di impedimento sono troppi;bisogna vedere se basta una legge del parlamento per colmare la lacuna o serve un nuovo referendum, nel primo caso secondo me saranno gli stessi impreditori a far leva (per non perdere competività)e tutto sommato non ci vule molto a fare una legge nel secondo caso invece è richiesta una GIGANTESCA (serve l'appoggio dei media e dei poteri "forti" in genere) campagna di informazione che invita ad andare a votare e a favore....; comunque questo governo da quando è iniziato il mandato non fà altro che rimandare (solo propaganda)la fissione ( di recente rimandato di un altro anno) cosiderato anche i tempi solo per inziare, Rossi ha tutto il tempo; se poi non volete rischiare votate pure Si

Mahler ha detto...

Beh, se vogliamo fare i fiscali, la corte per bocciare un'eventuale utilizzo pubblico degli e-cat sulla base del referendum, non vedendo in esso il chiaro riferimento alla fissione dovrebbe quantomeno dimostrare che avvengono reazioni nucleari all'interno degli e-cat. Mi verrebbe da dire... buona fortuna!
Andiamo tutti a votare il 12 giugno!!! Servirebbe anche a costringere gli investitori ad abbandonare definitivamente le familiari centrali a fissione.

MarcoP ha detto...

@francescog tu dai per scontato che l'e-cat usa una reazione nucleare. Ricordiamoci che la comunità scientifica, a parte qualche mosca bianca, ritiene la cosa impossibile e anche chi la ritiene possibile non ha la più pallida idea di come possa funzionare e ne passerà di tempo (e di studio) prima che si possa avere una teoria adeguata.
Fra l'altro il legislatore, se non ha nemmeno il supporto della comunità scientifica, come fa ad associare l'e-cat all'energia Nucleare di cui parlano le leggi? Dovremmo almeno avere a che fare con lo stesso combustibile, ma così non è.

Comunque eventuali 5 anni di impedimento non sono troppi, sono niente. Devono passare ancora molti mesi per avere il primo esemplare a 1 MW, da qui alla produzione su larga scala per volumi veramente significativi sulla produzione energetica di un pase (e ricordiamoci che l'Italia non è di certo l'unico acquirente) stai pur certo che passeranno molti anni.

Se poi il motivo per non votare sì al referendum è per evitare di intralciare l'e-cat allora rischiamo di pagarlo veramente caro questo e-cat. Finiremmo per spendere dei gran soldi per intraprendere la strada del nucleare (che ricordo il costo è maggiormente iniziale e poco di esercizio) per poi buttare tutto e andare verso l'e-cat. Oppure, peggio ancora, una volta fatti gli investimenti sul nucleare non varrebbe la pena buttare tutto a mare per l'e-cat e si finirebbe per ritardarlo ancora di più.

La cosa migliore per accellerare il cambiamento è non buttare soldi per una tecnologia vecchia come il nucleare, che fra l'altro richiede enormi investimenti iniziali vincolandoti di fatto per moltissimi anni.

Anonimo ha detto...

Me ne intendo poco ma... i referende non sono abrogativi?
Ovvero, non si limitano a rimuovere leggi, o parti di legge, correntemente in vigore?
Se così fosse, il riferimento vale per le centrali a fissione attualmente esistenti.

Branzac

francescog ha detto...

Do per scontato che si tratti di una reazione nucleare perchè se prima c'era nichel e poi trovo altro che non c'era allora c'è una reazione nucleare ,non serve una teoria sul come per poter affermare tale evenieza basta un'analisi allo spettrometro di massa...c'è da dire che comunque Piantelli pare che sia riuscito a formulare una teoria (non ancora publicata)

Anonimo ha detto...

Per chiarezza, il referendum abrogativo prevede che in caso di vittoria del sì non si possa riproporre identica la legge abrogata.
Ma prima di tutto non è indicato alcun limite temporale, inoltre non sarebbe difficile proporre una legge un po' diversa e ottenere gli stessi effetti di quella abrogata.
La limitazione dei 5 anni riguarda l'impossibilità di riproporre lo stesso referendum nel caso di vittoria del no.

F.F.

Daniele Passerini ha detto...

@ant0p, roperto, Yoda, Andrea, marco, francescog, mahler, Branzac. F.F

Scusate ma oggi sono veramente rimasto indietro coi messaggi e di qui a lunedì potrebbe essere anche peggio: avrò poco tempo per affacciarmi sul blog.

Vorrei però dirvi, cumulativamente per una volta, che personalmente credo che l'intenzione popolare che ha portato al referendum sia chiara: no al nucleare a fissione. Quindi sono tra quelli che ritengono improbabili eventuali esiti anti LENRs.

Per quanto riguarda l'accordo con di Rossi con l'Università di Bologna, ribadisco che sono in contatto con Giuseppe Levi, ma rispetto la sua volontà di non far trapelare indiscrezioni. Vi basti che lui è soddisfatto di come stanno evolvendo le cose lì a Bologna. Fidatevi e pazientate ancora un po'.

Stè ha detto...

L'avete letta questa notizia?
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/11_marzo_29/foglia-artificiale-energia-francesco-tortora_c20e2f38-59f5-11e0-b755-6c1c80e280c5.shtml
(E' un po' fuori argomento, ma non sapevo dove metterla)

Daniele Passerini ha detto...

@Sté
Non è fuori argomento. L'E-Cat sarà una di varie tecnologie protagoniste della svolta energetica: solo un mix di soluzioni per varie tipologie di usi può permettere il cambio di modello energetico mondiale. La direzione tanto è quella dell'eliminazione della grandi centrali e della distribuzione di energia (con tutte le perdite di energia lungo il cammino) in favore dell'autonomizzazione energetica di ogni industria, abitazione, elettrodomestico. Questo è il futuro, e sta nascendo ora.

Tiz ha detto...

@Daniele: La delocalizzazione della produzione energetica e` possibile solo con una fonte di base continua ed affidabile come potra` essere l'E-Cat nel caso si dimostrera` commercialmente e tecnicamente valido.

Vedo dunque possibile un connubbio E-Cat per l'energia di base + rinnovabili da fonte aleatorie (sole, vento) per il resto. Le rinnovabili "tradizionali" da sole non sono compatibili con l'indipendenza energetica (sempre dal punto di vista del cittadino privato) in quanto hanno bisogno di "backup" per quando non producono nulla.

In ogni caso il "rischio" e` che l'E-Cat o comunque tecnologie basate sullo stesso principio di funzionamento che sicuramente emergeranno rendano praticamente inutile attingere da altre fonti.

Qualitativamente, quantitativamente ed economicamente parlando, l'energia eventualmente prodotta dall'E-Cat sarebbe vincente su tutti i fronti, di gran lunga conveniente rispetto a tutto il resto.

Alessio da Pisa ha detto...

...scusatemi ma dovevo scriverlo.....ho i brividi!!! spero di essere davvero davanti ad un cambiamento epocale....e penso soprattutto per i miei figli !!! mammamia !!! è una settimana che giro tra blog e siti e video per capirne qualcosa...e la palpitazione dentro aumenta....non voglio credere nemmeno lontanamente che tutto ciò sia frutto di due ricercatori che per soldi o luci della ribalta possano fare tutto ciò all'intera umanità!! a sto punto sarebbe uno shock !! scusate il disturbo ma da profano e non addetto ai lavori dovevo dirvi la sensazione che provo...anche perchè a giro, senza informazione e gente interessata, non riesco a sfogare l' eccitazione a questo evento !! è incredibile come una cosa potenzialmente così importante avvenga sotto il naso alla gente e non venga capita o seguita!! Alessio Sabatini da Pisa

roberto ha detto...

Alessio....sei bello come il sole..
Se ci si mette a lavorare di fantasia con le conseguenze che potrebbe portare questa nuova fonte di energia si diventa realmente euforici.

Daniele Passerini ha detto...

@Tiz
Lo stoccaggio dell'energia non è più qualcosa di fantascientifico... un giorno si passerà da un mondo di fili e cavi a un mondo di batterie.

@alessio & roberto
Sarà quel che sarà... di sicuro ci sono grosse novità in arrivo.

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