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mercoledì 26 novembre 2008

L'essenziale è invisibile agli occhi

Dal libro che ha fatto passare alla storia Antoine de Saint-Exupéry, il capitolo che mi ha sempre incantato di più: l'incontro del piccolo principe con la volpe. In quel momento apparve la volpe.
« Buon giorno », disse la volpe. « Buon giorno », rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. « Sono qui », disse la voce, «sotto al melo... »
« Chi sei? » domandò il piccolo principe, «sei molto carino... » « Sono una volpe », disse la volpe. « Vieni a giocare con me », le propose il piccolo principe, « sono così triste... » « Non posso giocare con te », disse la volpe, « non sono addomesticata ». « Ah! scusa », fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: « Che cosa vuol dire "addomesticare"?» « Non sei di queste parti, tu », disse la volpe, « che cosa cerchi? » « Cerco gli uomini », disse il piccolo principe. « Che cosa vuol dire "addomesticare"? » « Gli uomini », disse la volpe, « hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline? » « No », disse il piccolo principe. « Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare"? » « È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"... » « Creare dei legami? » « Certo », disse la volpe. « Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini e non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. lo non sono per te che una volpe uguale a cento mila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo ». « Comincio a capire », disse il piccolo principe. « C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato... » « È possibile », disse la volpe. « Capita di tutto sulla Terra... » « Oh! Non è sulla Terra », disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: « Su un altro pianeta? » « Si ». « Ci sono dei cacciatori su questo pianeta? » « No ». « Questo mi interessa! E delle galline? » « No ». « Non c'è niente di perfetto », sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: « La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? lo non mangio il pane e il grano per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano... » La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: « Per favore... addomesticami », disse . « Volentieri », rispose il piccolo principe, « ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose ». « Non si conoscono che le cose che si addomesticano », disse la volpe. « Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami! » « Che bisogna fare? », domandò il piccolo principe. « Bisogna essere molto pazienti », rispose la volpe. « In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi, nell'erba. lo ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... » Il piccolo principe ritornò l'indomani. « Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora », disse la volpe. «Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti ». « Che cos'è un rito?» disse il piccolo principe. « Anche questa è una cosa da tempo dimenticata », disse la volpe.« È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! lo mi spingo fino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza ». Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: « Ah! » disse la volpe, « ...piangerò ». « La colpa è tua », disse il piccolo principe, « io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... » « È vero », disse la volpe. « Ma piangerai! » disse il piccolo principe. « È certo », disse la volpe. « Ma allora che ci guadagni? » « Ci guadagno », disse la volpe, «il colore del grano '» Poi soggiunse: « Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. « Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto ». Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. « Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente », disse. «Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo ». E le rose erano a disagio. « Voi siete belle, ma siete vuote », disse ancora. «Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa ». E ritornò dalla volpe. « Addio », disse. « Addio », disse la volpe. « Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi ». « L'essenziale è invisibile agli occhi », ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. « È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi importante ». « È il tempo che ho perduto per la mia rosa ... » sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. « Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa... » « lo sono responsabile della mia rosa... » ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
P.S. Quando mi limito a pubblicare brani letterari o file musicali senza tante chiose di miei pensieri attorno, significa che ho avuto troppe cose da fare nella vita reale e poco tempo per specchiarmi allo schermo del computer a scrivere; oppure che le parole o la musica che ho semplicemente "quotato" su Ventidue passi d'amore e dintorni sono talmente belle ed eloquenti da non voler aggiungere nulla. Per questo brano de Il piccolo principe sono assolutamente vere entrambe le circostanze! :-)

8 : commenti:

Surrealina ha detto...

E' bellissimo questo brano. Mi sa che devo quanto prima leggere Il Piccolo Principe. Non l'ho mai letto. Ora scappo. Buona giornata. :)

Donnachenina blog ha detto...

Ciao Daniele,
conosco il Piccolo Principe da molti anni, da quando un Natale la maestra di elementari di mio figlio lo regalò a tutti i suoi alunni, lo lessi e ne rimasi entusiasta, da allora l'ho riletto più volte provando sempre l'emozione della prima volta, è anche un libro che ho regalato a diverse persone, faccio così con tutti i libri che mi hanno lasciato qualcosa di veramente bello.
Un'altra "fiaba" chiamiamola così, è quella di Hesse, intitolata Iris, una "una fiaba per l'anima",non conto più le volte che l'ho letta, e non mi vergogno a dire che ogni volta mi scappano le lacrime...tu la conosci?
Se non l'hai mai letta, ti consiglio di farlo,sono certa che ti piacerà.
Una buona giornata e un caro saluto

Donnachenina blog ha detto...

Ciao Daniele,
aggiungo qui la mia riflessione in riferimento al tuo commento al video sul Tango...è vero quello che dici tu..e credo che sia questo il motivo per cui desisto dall'iniziare un corso di tango.
Il tango rappresenta all'esterno con le sue figure e la sua armonia, quello che è un vero scambio amroso...è una vera metafora della coppia, in effetti, avevo frequentato (ma non per me, ma per fare compagnia ad un mio amico)una scuola di ballo anni fa,ma con il tango la maestra aveva delle grosse difficoltà...o uno arrivava lì già in coppia..o altrimenti era quasi impossibile fare degli abbinamenti che potessero funzionare, con altri balli la difficoltà è molto inferiore.
Secondo me, non c'è un ballo di coppia che lo eguagli.
Ciao Daniele

Anonimo ha detto...

Uno dei miei preferiti, sai? Una favola che tocca il cuore dei piccoli ma anche di quegli adulti che non hanno rinunciato a volare, ad affrontare la vita quotidiana con sguardo infantile, a vedere oltre la siepe del reale (non confondiamoci con l'Infinitio di Leopardi!), per avere la forza, a dispetto di quanto ci impongono le leggi di gravità, di dispiegare le ali...Oltre...

E' la pagina che più mi è cara e che rispecchia il mio pensiero sull'affetto, sull'amicizia, sui rapporti umani.

Fata

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele,
ti segnalo qui, se per favore vai a vedere una cosa che ho aggiunto oggi, sul tuo post di Domenica,23 Nov.2008
donnachenina
un saluto e buonanotte!

Daniele Passerini ha detto...

Ok a tutti, scusate ma non mi sento benissimo e no ce la faccio a rispondervi uno a uno. Aggiungo solo che questo libro mi fu regalato da un amico esattamente 20 Natali fa. Lo vedo dalla dedica che recita: "Voglio restare un po' 'bambino' nella vita, tutti dobbiamo restare un po' piccoli. Se qualche volta ti senti troppo grande rileggi questo libro: è un meraviglioso toccasana."
E infatti l'ho riletto tante tante tante volte...

Valentina Luberto ha detto...

Adoro questo libro, lo adoro nelle parole, nelle immagini del cuore e nei disegni. Questo passo, in particolare è anche uno dei miei preferiti :)

Daniele Passerini ha detto...

Ciao Naimablu, vedo che sei a passeggio anche tra i vecchi post... grazie! :)

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